Roberto Gillies è l’ultimo veterano del 28esimo battaglione maori che, 80 anni fa, pagò un pesante tributo di sangue nel corso delle battaglie per Montecassino. Uno dei tanti valorosi militari, venuti qui da terre lontane, lontanissime, per combattere, liberarci e conquistare la nostra libertà.
Si apre così un post del sindaco di Cassino Enzo Salera che ieri mattina ha presenziato ad una emozionante cerimonia. Il primo cittadino aggiunge: Roberto è tornato a Cassino, nei luoghi che lo videro protagonista, a soli 17 anni, assieme a tanti giovanissimi neozelandesi, di una delle pagine più importanti e sanguinose della seconda guerra mondiale. E della Storia.
Ed è stato un grande onore accogliere ed omaggiare un autentico eroe neozelandese, venuto qui, alla vigilia dell’80esimo anniversario del primo bombardamento di Cassino che celebreremo il 10 settembre, con i suoi parenti, un gruppo di associazioni combattentistiche ed una troupe di Maori TV.
Subito dopo l’incontro abbiamo presentato, in municipio, il percorso che ci accompagnerà nei prossimi mesi nelle celebrazioni dell’80esimo.
Salera prosegue: Davvero emozionante stare al fianco di Roberto, con la sua famiglia, affiancarlo durante i canti celebrativi maori e le toccanti ritualità con le quali è stato reso omaggio ai quasi 500 militari neozelandesi sepolti a Cassino, nel cimitero del Commonwealth di Sant’Angelo.
Ho detto a Roberto che tra qualche mese le celebrazioni dell’80esimo entreranno nel vivo e i cassinati potranno rendere il giusto onore a lui, al popolo neozelandese e a tutti coloro che contribuirono alla nostra liberazione. E voglio che in quell’occasione sia nuovamente qui per raccontare la sua incredibile storia.
La nostra Città sarà grata in eterno a quei giovani valorosi, come Roberto Gillies, venuti dall’altra parte del mondo, per sacrificare le proprie vite per noi. Noi che oggi abbiamo il dovere, anzi l’obbligo, di rendere perpetuo il loro ricordo ed il loro esempio, perché quell’amore per la libertà, 80 anni fa, ha cambiato non solo la nostra Storia – conclude il sindaco – ma la Storia del Mondo.