“Illuminare di blu la Rocca Janula, per onorare i coloniali francesi, è stato sicuramente un errore storico-culturale. Ma ora devono prevalere il buonsenso e la collaborazione”.
L’associazione nazionale vittime delle marocchinate, interviene nella polemica scaturita dall’illuminazione della Rocca Janula di Cassino, in onore delle truppe coloniali francesi. Il presidente nazionale del sodalizio, Emiliano Ciotti, rimarca la gravità del gesto, ma allo stesso tempo getta acqua sul fuoco e apre al dialogo e al confronto sul tema delle violenze di guerra ai danni della popolazione civile italiana.
“La nostra associazione ha a cuore il ricordo delle Vittime – dichiara Ciotti – per questo invitiamo tutti a lavorare assieme: l’associazione Terraferma, che ci ha inviato una garbata mail di scuse; l’intera amministrazione comunale di Cassino, sia i consiglieri di maggioranza che quelli dell’opposizione; i cittadini che intendono onorare il ricordo delle donne e degli uomini colpiti da questo flagello. Da molti anni l’ANVM fa ricerca storica, organizza convegni, raccoglie documenti e testimonianze, favorisce la pubblicazione di libri, va nelle scuole a spiegare ai giovani cosa sono stati gli stupri di guerra. Inoltre, il nostro sodalizio opera nel Lazio e nelle altre Regioni colpite dalle marocchinate, per commemorare le Vittime e ridare loro dignità. Quella dignità che i magrebini francesi calpestarono 77 anni fa. La prima edizione della Giornata Nazionale in Memoria delle Vittime delle marocchinate, svoltasi martedì scorso, ha avuto un grande successo e si è tenuta in oltre 60 comuni di tutta Italia. Abbiamo così abbattuto il muro di silenzio – conclude – che gravava da troppi anni sulle “marocchinate”, portando questa vergogna all’attenzione dell’intera Nazione“.