La Giornata mondiale di Lotta alle dipendenze è stata l’occasione per rinnovare la scelta di collaborazione tra la comunità aperta a Cassino da don Antonio Mazzi oltre trent’anni fa e le principali istituzioni del territorio.
Nel pomeriggio che ha preceduto la tavola rotonda si sono svolti i tavoli tematici su alcuni temi più vicini ai giovani: la scuola e l’università, il tempo libero, le opportunità per il futuro. I tavoli, coordinati dalla dirigente prof. Vincenza Simeone, dalla prof. Rosy Marino e dal dott. Luigi Pietroluongo hanno prodotto contenuti molto interessanti che sono stati presentati nel corso della tavola rotonda dalla dott.ssa Maria Iorio.
A rappresentare invece le istruzioni del territorio c’erano Enzo Salera, Sindaco di Cassino, Simone Costanzo, Presidente del Consorzio per i servizi sociali, dom Luigi Di Bussolo delegato dall’Abate di Montecassino, Alessandra Zanon delegata del Rettore dell’Università di Cassino e Roberto Caramanica, direttore generale della Banca Popolare del Cassinate.
In video collegamento hanno partecipato anche Pasquale Ciacciarelli, Assessore della Regione Lazio, Elena Bonetti, deputata, già Ministra per la Famiglia nello scorso governo Draghi, e Claudia Cea, giovane cittadina di Cassino, da New York per raccontare la sua esperienza nel campo dell’elettronica biomedica avendo da poco conseguito il dottorato alla Columbus University.
Impossibilitati a partecipare all’ultimo momento l’onorevole Paolo Ciani ed il fondatore di Exodus, don Antonio Mazzi. Tra il pubblico la Presidente del Consiglio comunale Barbara Di Rollo e diversi altri consiglieri ed assessori del Comune di Cassino.
«L’occasione per l’evento – ha evidenziato Luigi Maccaro che ha condotto la tavola rotonda – era la celebrazione della Giornata mondiale di lotta alla droga che per noi è sempre l’occasione per fare una riflessione sul senso della presenza di Exodus nel nostro territorio in un tempo in cui cambia profondamente la realtà giovanile, soprattutto dopo la pandemia, così come cambiano i fenomeni legati alle dipendenze».
Nel corso dell’incontro sono stati anche proiettati dei video realizzati dalla comunità sulla condizione giovanile in Italia ma anche sulle attività della sede di Cassino di Exodus.
«Indispensabile continuare – ha detto il Sindaco Salera – sulla strada della prevenzione. Non nascondo la preoccupazione per i luoghi della movida che richiedono ancora la presenza delle forze dell’ordine ma anche di una presenza educativa come è quella di Exodus».
«Credo – ha aggiunto il Presidente del Consorzio Simone Costanzo – che, oltre alle attività di prevenzione che Exodus conduce egregiamente da tanti anni, sia necessario riaprire nei prossimi anni al tema del reinserimento lavorativo delle persone che concludono il programma di riabilitazione perché il lavoro da dignità e previene le cosiddette ricadute».
Tema al quale si è agganciato il Direttore Caramanica che ha evidenziato le opportunità offerte dalla Banca popolare del cassinate nel sostegno all’imprenditoria giovanile perché proprio attraverso percorsi di autoimprenditorialità si potrebbe sostenere il rientro in società di molte persone fragili.
Molto sentite le parole di don Luigi Di Bussolo che ha richiamato il valore profetico dell’intuizione avuta alla fine degli anni ottanta dall’allora abate di Montecassino don Bernardo D’Onorio nel proporre a Exodus di occupare la casina a San Pasquale oggi diventata punto di riferimento educativo per le famiglie ed i giovani del cassinate.
Dall’Università di Cassino viene confermata la disponibilità a proseguire nel percorso di collaborazione ormai storico che, grazie ad un protocollo d’intesa promosso proprio dalla prof.ssa Zanon, ha già dato vita a momenti di formazione per gli adulti e al portale di prevenzione delle dipendenze giovanili www.be-free.it.
Particolarmente emozionante il collegamento da New York con la dott.ssa Claudia Cea che ha raccontato con semplicità quella che invece è una straordinaria esperienza di ricerca nel campo dell’ingegneria biomedica che porterà nel futuro speriamo prossimo una risposta efficace, attraverso l’applicazione di micro dispositivi «spessi quanto un capello», a molte malattie neurodegenerative.
Dal confronto pomeridiano con i giovani presenti sono state veramente tante le sollecitazioni emerse che hanno trovato un punto di sintesi in una proposta di cui Exodus si farà portavoce presso le scuole, ovvero l’apertura delle scuole al pomeriggio per creare luoghi di aggregazione educativa, prevenzione della dispersione scolastica, per costruire comunità fra gli studenti attraverso il sistema della peer education e trovare un nuovo protagonismo giovanile positivo in alternativa agli episodi di cronaca che troppo spesso ci raccontano fenomeni di devianza giovanile.
Importante, proprio da questo punto di vista, l’intervento di Elena Bonetti, che nel suo mandato da Ministra per la Famiglia ha sostenuto nel periodo più difficile della pandemia gli interventi educativi rivolto a bambini e adolescenti, ad esempio attraverso l’outdoor education, interventi che oggi potrebbero diventare strutturali grazie ad una proposta di legge sull’educazione non formale alla quale proprio la Bonetti, amica di Exodus, sta lavorando.
Anche l’Assessore regionale Ciacciarelli, poiché fuori provincia per impegni istituzionali, non ha voluto far mancare la sua presenza collegandosi in video conferenza per testimoniare la vicinanza e l’apprezzamento della Regione Lazio per l’opera meritoria condotta da Exodus a Cassino da oltre trent’anni e per garantire l’impegno e la presenza al fianco della Fondazione di don Mazzi nei progetti di prevenzione che vedranno la luce nei prossimi mesi. «Sono orgoglioso e grato – ha detto l’Assessore Ciacciarelli – che nel nostro territorio si sia sviluppata una realtà come Exodus al servizio della nostra comunità. Davanti alla difficoltà crescenti del mondo giovanile è urgente la collaborazione fra le Istituzioni e realtà come la vostra per promuovere progetti di prevenzione in maniera costante e strutturale».
Bloccato da un impegno dell’ultimo minuto, Paolo Ciani, parlamentare e segretario nazionale di Demos, amico della comunità, ha voluto comunque inviare i suoi saluti: «Riconosciamo l’importanza di ascoltare e comprendere i bisogni, i desideri e le sfide che la generazione Zeta affronta quotidianamente e apprezziamo l’impegno di Exodus nel promuovere continuamente il rafforzamento della comunità educante attraverso momenti di confronto nei quali è possibile proporre soluzioni inclusive e partecipative».
Don Antonio Mazzi ha fatto pervenire il suo incoraggiamento in modo particolare ai ragazzi e agli educatori della comunità richiamandoli all’impegno continuo nella costruzione di un “oratorio moderno” che, prendendo il posto del vecchio modello di comunità terapeutica sappia tenere insieme la cura dei più fragili e la straordinaria necessità di prevenzione al disagio giovanile che c’è in questo nostro tempo.
La giornata si è conclusa a notte fonda con i ragazzi che ballavano sulle note hip hop del gruppo “Gli Accademici” di Elisabetta Mastronardi e poi, grandi emozioni al concerto della Tribute Band Vivere Vasco di Andrea Rasi.