Il Comune di Cassino, tramite l’Assessorato e gli uffici della Pubblica Istruzione, ha risposto all’avviso pubblico della Regione Lazio che prevede un ulteriore abbattimento delle rette di frequenza per il periodo gennaio-luglio 2021.
Pertanto le famiglie dei bambini che frequentano l’Asilo Nido Comunale Botticelli “Crescere Insieme”, potranno presentare domanda di erogazione del Buono Servizio che, tenendo conto dell’ISEE e di altri eventuali contributi già concessi, potrà ammontare ad un massimo di 337,00 euro mensili.
All’assessore Maria Concetta Tamburrini (nella foto con il sindaco Salera) abbiamo chiesto:
Cosa rappresenta per il territorio questa ulteriore opportunità di abbattimento delle rette?
‘La possibilità di abbattere ulteriormente le rette di frequenza degli asili nido, rappresenta una chiara occasione per incentivare la frequenza degli asili nido creando le giuste condizioni affinchè le famiglie siano sempre più sostenuto nel loro percorso di conciliazione tra lavoro e genitorialità. Prime fra tutte, questo discorso vale per le mamme lavoratrici che, molto spesso, si trovano a dover scegliere tra i due ruoli a causa della mancanza di un reale e concreto sostegno. Fin dall’inizio del mio mandato ho preso a cuore questa situazione, facendo di tutto per ampliare al massimo la capacità recettiva dei nostri asili nido, mettendo a bando anche la seconda struttura affinché l’offerta fosse sempre più ampia e differenziata. Per parlare di pari opportunità è necessario creare le condizioni per realizzarla: nel mondo di una mamma lavoratrice e, più in generale, di una famiglia, offrire degli spazi educativi in cui anche i più piccoli possano essere accolti con sicurezza e competenza, significa garantire un’azione di crescita sociale su tutto il territorio’.
In questo periodo di pandemia ci sono state ripercussioni sulla frequenza degli asili nido?
‘Si, si è avuta una chiara flessione della frequenza, soprattutto nella prima fase dell’anno scolastico. E’ risaputo che il primo anno di asilo nido è normalmente un continuo ammalarsi per i bambini, poiché incominciano ad entrare in contatto diretto con il mondo senza la “protezione” dell’ambiente familiare in cui sono cresciuti fino ad allora. Questa variabile, unita al timore comprensibile del contagio da COVID-19 ha determinato un altro grado di incertezza nei genitori, e tutti coloro che non avevano l’opportunità di sopperire con l’aiuto di altri familiari all’esigenza di assistenza ai bambini, hanno preferito rinunciare alla frequenza. Da subito dopo Natale, però stiamo assistendo ad un graduale e costante aumento della frequenza e della richiesta di inserimento dei piccoli‘.