Come annunciato nelle scorse ore, si è tenuto l’atteso sopralluogo nella cantina di Fontechiari dove, lo scorso giugno, era stato rinvenuto il corpo della povera Samanta Fava. Si è trattato di un’ispezione attenta e particolareggiata, guidata dall’avvocato Rotondi (che assiste la famiglia Fava) ed effettuata da una task force di criminologi determinata a chiarire ogni possibile dettaglio delle ultime ore di vita di Samanta. Inutile specificare che tali accertamenti potrebbero rivelarsi decisivi nell’indagine su colui che al momento rimane l’unico sospettato: Tonino Cianfarani.
Secondo quanto riportato dall’avvocato Rotondi, il sopralluogo è durato circa tre ore e si è fatto ricorso a mezzi altamente tecnologici per acquisire ogni elementi ritenuto importante. A quanto sembra, grazie alla serie di analisi condotte, molto presto gli incaricati della famiglia Fava potranno ricostruire tutto quello che è avvenuto nella cantina degli orrori: come appare evidente, dunque, una simile eventualità potrebbe addirittura chiarire se effettivamente Samanta era già morta quando il suo assassino la murò, oppure se la poveretta era ancora in vita.
A questo proposito, ricordiamo che i risultati dell’autopsia svolta sul corpo della donna non sono ancora stati ufficializzati, ragion per cui questo fondamentale aspetto non è stato ancora chiarito. Il prossimo appuntamento è fissato per il 26 Agosto, data in cui dovrebbero essere resi noti i risultati delle indagini biologiche che sono state eseguite sin dal giorno del macabro ritrovamento.