Codici: operazione preziosa sul fiume Liri,
alzare la guardia per tutelare ambiente e salute
Inquinamento ambientale e deposito incontrollato di rifiuti. Sono i reati contestati ai rappresentanti della società titolare di una cartiera di Isola del Liri, in provincia di Frosinone. Il Nucleo Investigativo Ambientale Agroalimentare e Forestale del Gruppo Carabinieri Forestale di Frosinone, in sinergia con Arpa Lazio ed Agenzia delle Entrate, hanno scoperto che l’attività era priva dell’Autorizzazione Integrata Ambientale e così è scattato il sequestro. Una vicenda dai risvolti pesanti sul piano ambientale, su cui l’associazione Codici ha deciso di presentare un esposto.
“L’intervento su questa vicenda è doveroso – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, perché coinvolge sia l’ambiente che la salute. I Carabinieri hanno scoperto una conduttura che bypassava l’impianto depurativo, immettendo direttamente i reflui nel Liri, senza aver subito la necessaria depurazione. È facile comprendere quanto siano gravi le conseguenze di questa condotta”.
“L’attenzione sul patrimonio fluviale della nostra provincia deve rimanere altissima – sottolinea Giammarco Florenzani, Segretario di Codici Frosinone –. Troppe le criticità riscontrate in questi anni, specialmente su Liri e Sacco. Ringraziamo le forze preposte per il continuo impegno nell’attività di controllo. Terremo alta l’attenzione degli inquirenti sulla tematica”.
Dalle analisi sui reflui sversati nel fiume è emerso che i solidi sospesi totali superavano di quasi il triplo i valori tabellari, mentre BOD e COD, ovvero la quantità di ossigeno richiesta rispettivamente dai microrganismi per scomporre i materiali organici e per scomporre il materiale organico tramite ossidazione, avevano valori più del doppio rispetto ai limiti. Non solo. Nei campioni prelevati è stata accertata la presenza di alluminio oltre i valori consentiti dalla legge. Come se non bastasse, sono state registrate criticità anche a terra: sotto una tettoia sono stati ritrovati accatastati rifiuti pericolosi e no. (foto archivio)