SPORT

Campoli – Grande festa per i campioni dell’Asd StronGarage, dove le emozioni hanno un peso

Campoli Appennino 

Quattro giovani atleti hanno davvero toccato il cielo con un dito. Ora Rocco Struglia, Fabiana Conflitti, Edoardo Simone e Alessandro Croce, atleti dell’Asd StronGarage di Campoli Appennino, sono Campioni Mondiali di Powerlifting Gpc, una gara che si è svolta nei giorni scorsi in Slovacchia. In questo prestigioso Campionato erano presenti 34 nazioni e atleti. Tutti preparatissimi, ma i ragazzi della StronGarage hanno primeggiato dimostrando, ancora una volta, quanto il costante allenamento, la passione, il cuore e la determinazione possano condurre a tali risultati.

Risultati che non si esprimono soltanto su un podio, seppure importante, ma attraverso una maturazione alla quale ha contribuito in maniera essenziale il coach Marco Pagnani che da anni sta crescendo giovani talenti nella StronGarage presieduta dal padre Ernesto Pagnani. Ma arriviamo al dunque! Il team dell’Asd campolese, festeggiato dall’intero paese, insieme all’Amministrazione Comunale, ha portato a casa 5 Podi Mondiali, 3 Record Mondiali, 3 Record Europei, 2 Assoluti Femminile e 2 Assoluti Maschile. Nel Campionato in Slovacchia, Rocco Struglia di 17 anni appena compiuti e con il peso corporeo di 66.80 Kg, ha sollevato 155 Kg nella disciplina Squat Raw- Deadlift Raw, mentre la 17enne Fabiana Conflitti, nella stessa disciplina, con il peso corporeo di 52.50 Kg, è riuscita a sollevare 105 Kg. Meravigliosa prestazione anche per Edoardo Simone di 16 anni, con un peso corporeo di 74.10 Kg, che ha sollevato 140 Kg nella disciplina Squat Raw e infine, il più giovane, Alessandro Croce, di appena 13 anni di età che si è distinto nella Deadlift Raw, sollevando un peso di 137 Kg con un peso corporeo di 70.20 Kg.

I giovanissimi Campioni Mondiali hanno risposto all’intervista del nostro giornale che chiedeva loro dell’esperienza vissuta, della preparazione e delle emozioni provate. Il Campione Rocco Struglia: “L’esperienza con il coach è stata molto bella e costruttiva, ho iniziato questo percorso all’età di 11 anni e grazie a lui mi sono appassionato sempre di più a questo sport – spiega il neo campione -. Oggi ho raggiunto dei traguardi che mai avrei immaginato. Sono molto grato al mio coach Marco per aver creduto in me, soprattutto quando nessun altro ci avrebbe sperato. Il nostro legame ha radici profonde nel mio cuore. Costanza e grinta nell’allenamento sono state le motrici di questo percorso, fondamentali per lo sviluppo della forza nelle diverse discipline. Non è facile descrivere emozioni così forti, sicuramente adrenalina e soddisfazione per aver raggiunto un record che tanto sognavo e per il quale mi sono impegnato molto. Sono entrato in palestra da bambino e posso dire di essere cresciuto fra quelle mura che mi hanno aiutato tanto a migliorare me stesso.

Salendo sul podio ho realizzato di aver raccolto i frutti di un allenamento costante e impegnativo. Mi sono sentito pienamente soddisfatto di aver raggiunto un traguardo così importante.Il mio obiettivo è quello di continuare ad allenarmi per superare i miei record, riprovare il brivido di gareggiare ancora al prossimo Europeo Gpc e di farmi conoscere anche altre federazioni di Powerlifting.”. Splendida e decisa anche la 17enne Fabiana Conflitti, una ragazza davvero tosta. “Per me Marco è sempre stato un grande punto di riferimento – sottolinea – ancora di più in questo percorso così intenso. Sapere di poter contare su di lui come persona e come coach mi ha dato una sicurezza in più nell’affrontare una gara di notevole importanza come questa. La perseveranza e la serietà nell’allenamento sono state fondamentali. Avevo un obiettivo e mi sono impegnata ogni giorno al massimo per cercare di raggiungerlo nel migliore dei modi.

La consapevolezza di avere la possibilità di raggiungere il gradino più alto mi faceva paura già dalla qualifica per il Mondiale, ma sono riuscita a gestirla. Quando poi mi sono resa conto dei primi posti e degli assoluti, mi sono tornati in mente una voragine di ricordi, come quando non mi piaceva la palestra e se proprio dovevo, ci andavo una volta a settimana. Per me , io avevo già vinto. Sì, perché ero riuscita a gestire la tensione del momento e per non aver perso la concentrazione. Salire sul podio è stata la ciliegina sulla torta: ho ottenuto i riconoscimenti del duro lavoro e dell’impegno che ho dimostrato ogni giorno per qualche minuto di gloria. Stringere tra le mie mani la bandiera italiana e avere l’onore di rappresentare la mia Nazione è stato davvero emozionante. Sicuramente continuerò ad allenarmi, senza lasciare da parte lo studio, creando un perfetto equilibrio tra dovere e piacere, come ho sempre fatto. Il mio obiettivo è superare sempre e solo me stessa e con l’esperienza del Mondiale sento di essere cresciuta e pronta a superare il mio record di Squat e mettere altri anche su stacco.” Felice del traguardo raggiunto anche Edoardo Simone. “Ho avuto un’esperienza molto positiva, grazie al coach che è stato sempre presente a seguirci e spronarci. Come gli altri ho lavorato duramente per ben 4 mesi, durante i quali il coach mi ha sempre incoraggiato a dare il meglio e mai ad abbandonare un allenamento. Salire sul podio è stata un’emozione unica e mi sono sentito orgoglioso di me stesso per aver rappresentato l’Italia e aver alzato in alto la bandiera. Le aspettative che ho per il futuro sono molto alte, infatti punto a qualificarmi al prossimo Campionato Italiano che mi darà accesso all’Europeo per riconfermare il titolo raggiunto”.

Ed ecco il piccolo del team, Alessandro Croce di appena 13 anni, ma già portato per questo sport. “Mi sono trovato molto bene con il coach Marco – sottolinea l’atleta – già dal primo giorno. Aveva capito che ero preparato con problemi che andavano risolti. Oggi, per fortuna, abbiamo risolto quasi tutto. La preparazione è durata 4 mesi e abbiamo abbassato pian piano le ripetizioni e alzato il carico, attraverso una preparazione mentale.Sono contento di aver concluso la terza alzata e, visto che ero riuscito  a sollevare un carico che nell’alzata precedente non era andata a buon fine. Ho vissuto una bella sensazione: ero contento sul podio, ma anche un pò a disagio, perché non avevo mai provato la bella sensazione di salire in pedana e sentire pronunciare il mio nome ed avere l’attenzione di tante persone. Il prossimo obiettivo? Alzare i carichi e superare quelli del Mondiale per qualificarmi sia all’Europeo che al Mondiale”. Non è un semplice sport: questi ragazzi hanno una storia importante alle spalle che in qualche modo si è trasformata in una bella realtà sportiva, dove però le emozioni hanno un grande peso.

Caty Paglia