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CALMA APPARENTE IN CONSIGLIO COMUNALE. TARI: LA MAGGIORANZA APPROVA, SENZA DISCUSSIONE IN AULA.

Un Consiglio Comunale dai toni apparentemente pacati quello tenutosi questo pomeriggio a Sora.

Ordine del giorno da trattare è stato il Regolamento della Tassa sui rifiuti, la tanto discussa TARI.

Sono stati approvati tutti i punti, dalle modifiche da apportare al Regolamento a discrezione dei Comuni, al Piano finanziario relativo al servizio di gestione dei rifiuti dell’anno 2015, fino alle tariffe relative alla Tassa sui rifiuti del corrente anno.

I sopracitati punti all’ordine del giorno sono, però, stati approvati con i voti favorevoli della sola maggioranza. L’opposizione ha dato voto contrario.

I Consiglieri dell’opposizione hanno espresso le loro perplessità in merito alla gestione dei rifiuti da parte dell’attuale Amministrazione, per questo non hanno ritenuto opportuno dare voto favorevole.

Ci aspettavamo chiarimenti da parte della maggioranza in merito alla questione rifiuti” – ha dichiarato il Consigliere Ascione aggiungendo che, ancora una volta, a suo avviso, l’attuale Amministrazione non ha dato spazio alle opinioni dell’opposizione, prendendo delle decisioni senza il consenso favorevole di nessuno dei membri di quest’ultima. “Ma questa non è una novità, siamo abituati ormai” ha concluso Ascione.

I malumori dell’opposizione per la mancata discussione in aula erano palpabili sin dall’inizio della seduta e il Consigliere De Donatis, prima della messa in discussione dell’ultimo punto, ha voluto precisare quali fossero le sue perplessità e le motivazioni del suo voto contrario.

“Prendo la parola per chiedere alla maggioranza e a questa Amministrazione i motivi per i quali oggi non abbiamo avuto una discussione in aula tale da poter chiarire la questione rifiuti. Ci lascia sgomenti il fatto che l’azienda tardi a far partire la differenziata nel Comune di Sora e che nessuno sia in grado di spiegarci i motivi di tale ritardo né di prendere provvedimenti.”

De Donatis ha, inoltre, espresso il suo disappunto in merito alla pressione fiscale che sarebbe spropositata rispetto ai ricavi economici dell’azienda e ai cittadini cui viene applicata, ma l’Assessore Di Pucchio ha replicato affermando che la quota variabile decisa dal Comune è stata quella minima.

Dalla maggioranza nessuno ha chiesto la parola per rispondere ai chiarimenti chiesti dall’opposizione, dopo le votazioni e la “non avvenuta discussione dei punti”, il Presidente del Consiglio ha sciolto la seduta.