Da Fare Verde riceviamo e pubblichiamo
Fare Verde Provincia di Frosinone prende una netta posizione contro l’ordinanza del Sig. Sindaco di Ceprano ed ha trovato la presenza al tavolo tecnico del presidente dell’ATC 2 alquanto inopportuna perchè in buona sostanza egli poteva essere incline solo all’abbattimento dei cinghiali in quanto è noto i che l’Ambito Territoriale della caccia fa riferimento ai cacciatori. Fare Verde inoltre trova alquanto strano che al tavolo tecnico non siano state invitate Associazioni Riconosciute dalla Regione Lazio e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare che tutelano gli animali e non accetta il prolungamento della stagione venatoria che si concluderà entro il 31 Gennaio 2016 come ha imposto la Regione Lazio.
Il principio con cui il Sindaco di Ceprano vuole sterminare i cinghiali rei di procurare incidenti e devastazioni non è valido scientificamente perchè non rappresenta la quota base di cinghiali che comunque ci dovranno essere e rimanere sul territorio in quanto bene dello Stato e non del Comune di Ceprano come è stabilito dalla Legge del 27/12/1977 n. 968 ’che all’art.1, stabilisce il principio fondamentale dell’appartenenza della fauna selvatica al patrimonio indisponibile dello Stato, che la tutela nell’interesse della comunità nazionale. Fatto è che la Regione Lazio quando ha stabilito il calendario venatorio lo ha fatto seguendo il parere dell’ISPRA da cui non è emersa la gravità della situazione che appare paradossale in quanto i cinghiali possono vagare e quindi spostarsi da un comune confinante all’altro. Fare Verde consiglia vivamente al Sig. Sindaco di Ceprano di attuare opere di prevenzione diretta e indiretta per i sinistri stradali e di realizzare il censimento dei cinghiali esistenti sul suo territorio magari in concomitanza con quello dei comuni confinanti e nel frattempo di ripensare alla sua ordinanza.
Resta inteso che questa Associazione di Protezione Ambientale legalmente riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare nonchè dalla Regione Lazio comunicherà le proprie doglianze per la situazione di Ceprano a tutte le Autorità che disciplinano l’attività venatoria compresa l’Unione Europea. Per ultimo si chiede pubblicamente quanti segnali stradali relativi all’attraversamento di animali vaganti selvatici sono stati apposti sul territorio del Comune di Ceprano dall’inizio di questa vicenda e quanta segnaletica stradale è stata installata per disciplinare la velocità degli autoveicoli. Si fa presente inoltre che nel caso della fauna selvatica è diretta responsabilità degli enti che gestiscono le strade di predisporre in modo diretto interventi idonei a scongiurare la maggior parte dei sinistri, quali, ad esempio: l’utilizzo di sottopassaggi o sovrapassaggi (i cd. “ecodotti”); l’utilizzo di recinzioni lungo i tratti stradali sui quali è frequente questo tipo di incidenti; l’utilizzo di catarifrangenti, a riflesso direzionale, posti a bordo strada a distanza di 10-25 metri uno dall’altro (in questo caso si sfrutta il riflesso dell’immobilizzazione indotto dal fascio luminoso dei fari sull’animale: se il fascio di luce, deviato dai catarifrangenti, investe l’ungulato ai lati della carreggiata, blocca l’animale e gli impedisce di invadere improvvisamente la sede stradale). Esistono, peraltro, anche misure di prevenzione indirette, come la predisposizione di adeguata e specifica segnaletica stradale di pericolo quali i segnali di pericolo ANIMALI VAGANTI SELVATICI (fig. II.25); essi devono essere usati per presegnalare la vicinanza di un tratto di strada con probabile attraversamento di animali previsti dal Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada – Decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495 (in Suppl. ord. alla Gazz. Uff., 28 dicembre 1992, n. 303) e successive modificazioni.ovvero la diffusione di campagne di educazione volte a modificare l’atteggiamento degli automobilisti al volante.
Fare Verde resta in attesa del divenire degli eventi promettendo battaglia su ogni fronte.