Da Bruno La Pietro riceviamo e pubblichiamo:
” I contratti di quartiere che nascevano come una speranza di riqualificazione dei nuclei storici della città stanno trasformandosi in un incubo. Nonostante la grande pazienza dimostrata dagli abitanti che, ragionevolmente, avevano messo in programma i fastidi ed i normali disagi che sono conseguenti ad opere così straordinarie, adesso si sfiora il ridicolo. Le attività artigianali che vengono sempre fatto oggetto di programmi di sostegno programmatico stanno morendo. Gli abitanti sono costretti a vivere tra miasmi nauseabondi per lavori interrotti “ causa ferie”. L’arteria di collegamento con il centro città, cioè via Fosca, bloccata da più di un mese senza che nessun lavoro veda la luce. Il tutto con un aria di abbandono, senza la presenza di assessori competenti ( ???? ), di NESSUN politico in genere. Gli stessi che in tempo di campagna elettorale organizzavano promettenti aperitivi ma che adesso si guardano bene dal mettere piedi in questo vulcano pronto all’esplosione. Eppure sia come cittadino che come ex amministratore mi ero ripromesso di non strumentalizzare eventuali disservizi che con ogni probabilità si sarebbero potuti presentare. E fino adesso l’ho fatto, l’ho dimostrato, cercando di mediare tra le varie esigenze. Ma adesso mi rendo conto che la situazione sta diventando insostenibile. Non passa giorno che cittadini e commercianti si rivolgono a me con rabbia e frustrazione pronti ad un’insorgenza collettiva. Se questo è il ritmo figuriamoci quando si dovrà chiudere via Cittadella… converrà trasferirsi per un anno altrove per non farsi venire l’ulcera. Le accuse che rivolgo sono gravi e precise, ravviso e condanno la totale assenza della classe politica attualmente al governo nell’informare, nel conciliare, nel risolvere con energia le problematiche che, ripeto, sono normali ogni qualvolta si affrontano lavori così impegnativi ma nello specifico rasentano l’incredibile. Prima i problemi con l’ACEA che non forniva i tubi per la conduttura idrica, poi le ferie della ditta, poi ventilate difformità progettuali… insomma tante problematiche che necessitano della presenza assidua del politico referente per sbrigare e coadiuvare i tecnici comunali che sono gli unici che sembrano mettercela tutta. Questi che molti hanno inconsapevolmente scambiato per lavori di restyling sono invece fondamentali per la sopravvivenza strutturale del quartiere, perché le infiltrazioni di fognature e condotte idriche, ridotte come colabrodo, stanno minando le fondazioni di interi gruppi di fabbricati. Ai sorani che passeggiando nei vicoli godono ed apprezzano questo patrimonio collettivo rivolgo un appello accorato affinché si faccia pressione per evitare che quello che tanti secoli hanno conservato, contro terremoti e altre terribili calamità, venga distrutto dall’indifferenza e dal pressapochismo di chi solo a parole ed in certi opportunistici momenti si ricorda di Canceglie, della nostra storia, delle nostre tradizioni…”