di Stefano Di Palma
Con i lavori di recupero e di adeguamento liturgico effettuati negli anni 2007 – 2010 nella chiesa di Santa Maria della Stella su progetto dell’architetto Laura Scrimieri, l’interno dell’edificio sacro è stato impreziosito con tre mosaici firmati dall’artista Augusto Ranocchi.
Il principale brano musivo, che dapprima all’ingresso cattura l’attenzione del fedele per poi accoglierlo nel suo incedere lungo la navata, è quello raffigurante la Madonna con il Bambino inteso come grande illustrazione liturgica della chiesa che si estende nella parete del presbiterio. Il sacro gruppo trova collocazione in un alone celeste percorso da delicati effetti che simulano riflessi di luce. Maria appare seduta su un trono e stringe sul grembo con il braccio sinistro il Figlio mentre con il destro sollevato indica con un dito una stella ad otto punte, rivolgendole un assorto sguardo e stabilendo, in tal modo, un particolare iconografico che l’associa al titolo sotto il quale è venerata nel sito.
Il Cristo è presentato con le braccia aperte ed una espressione di gaudio percorre il suo volto circonfuso da un nimbo cruciato. Tale rappresentazione trionfante celebra la Madonna sia come Mater Dei, come attesta la presenza della colomba dello Spirito Santo artefice del verginale concepimento che scende in picchiata ad effondere la sua Grazia, sia come Regina Coeli incoronata da due angeli in volo.
Alla base dell’arcata che inquadra il presbiterio si trovano gli altri due mosaici del maestro Ranocchi: a sinistra una gloria di angeli che circondano la bronzea custodia eucaristica, a destra la scena del Battesimo di Cristo che enfatizza il luogo in cui si amministra il sacramento dell’iniziazione cristiana.
Con il termine mosaico si indica una decorazione costituita da tasselli di vari materiali duri come pasta vitrea, smalto, madreperla o marmi colorati che accostati in piccoli frammenti sono usati per creare motivi geometrici o figurativi. Si tratta di una tecnica molto antica usata sia in ambito classico sia cristiano. Il forte legame con il mondo antico è attestato dallo stesso termine che definisce questa arte derivante dalla decorazione murale delle grotte dedicate alle Muse costruite nei giardini romani.
Nelle tre opere del maestro Ranocchi sono state utilizzate tessere costituite per il 60% da marmo ed il restante 40% da smalto miste a tessere d’oro e d’argento, tutte composte nella modalità del mosaico “su rete”, ossia in un metodo innovativo, concernente esclusivamente la sostituzione del supporto dove si applicano i materiali musivi, introdotto dagli esperti dell’azienda “Domus Dei”, alla fine degli anni novanta del secolo scorso.
La genesi dei tre mosaici è partita dalla realizzazione dei bozzetti creati da Augusto Ranocchi e poi ingranditi in dimensioni naturali per ottenere i cartoni delle opere. Compiuta la traccia definitiva è stato preparato il supporto costituito da rete di fibra di vetro posizionata su ciascun disegno protetto con carta di cellophane idonea per l’identificazione del cartone sottostante. Le operazioni successive sono consistite nel posizionamento della malta cementizia sulla rete; su di essa i mosaicisti hanno disposto le tessere di marmo e smalto seguendo la traccia grafica del cartone che, anche se composto da svariati metri quadrati, è stato suddiviso in molti frammenti che s’incastrano perfettamente l’uno con l’altro dando luogo, in fase di montaggio, alla creazione di un unicum.
Per questa delicata fase sono state impiegate tre giornate lavorative per ogni metro quadrato di ciascun mosaico. Arrivati a Broccostella imballati in casse di legno, i vari pezzi sono stati riuniti e montati dai tecnici con una malta di Kerabond e Isolastic che ha permesso alla rete e al mosaico di amalgamarsi perfettamente alle tre pareti protagoniste del trattamento. L’ultimo passaggio è consistito in una pulitura della superficie con acido.
A causa dell’autore, della tecnica esecutiva, dell’impegno profuso dai committenti e soprattutto alla luce del risultato finale che ben si armonizza con il lavoro di adeguamento liturgico effettuato nella chiesa parrocchiale di Broccostella, è cosa certa che questi mosaici introducono nel nostro territorio un linguaggio artistico di spessore degno di essere conosciuto e apprezzato.