Riceviamo e pubblichiamo:
Si è radunata la BioSì Sora e ha anche mosso il suo primo passo atletico nella stagione 2017/2018 che però per le prime tre settimane vedrà l’assenza di coach Mario Barbiero. La guida tecnica sorana infatti, già nella serata di lunedì, ha salutato i suoi ragazzi dandogli appuntamento al 28 agosto.
“Il prossimo impegno con la Nazionale – spiega il primo allenatore -, è il Campionato del Mondo che si terrà in Bahrain dal 15 al 27 agosto, nel quale sarò impegnato con gli azzurrini Under 17, un gruppo di giovani interessanti. Sarà anche questa, dopo l’Olimpiade Europea Giovanile vinta dalla Nazionale Under 19, un’esperienza motivante e molto importante per la crescita dei giovani e di tutto il nostro movimento. Ovviamente al rientro, come scenderò dall’aereo a Fiumicino verrò immediatamente a Sora perché è qui che devo cercare di dare il mio contributo”.
Prima di partire però Barbiero ha parlato a lungo con i suoi ragazzi:
“Ho chiesto loro grande impegno perché puntiamo e riponiamo in loro molta fiducia su ognuno. Abbiamo scelto giocatori che rispondessero ai requisiti del progetto Argos Volley chiedendogli sacrificio e spirito di abnegazione, tanto in palestra quanto nelle gare. Sono molto fiducioso e credo che, lavorando bene, possiamo ottenere buoni risultati. Credo che il gruppo sia estremamente ricettivo e positivamente rivolto verso questa stagione”.
Martedì lo start della preparazione atletica.
“Siamo partiti – continua il mister -, con le prime tre settimane di attività. Si tratta di una preparazione multilaterale durante la quale porteremo gli atleti sia in acqua che sulla sabbia, in palestra e in sala pesi. Faremo attività di diverso genere perché intendiamo mettere una base solida per quella che è una performance fisica.
Dopo la terza settimana invece inizieremo un lavoro tecnico importante utilizzando tutto lo spazio che il PalaGlobo ci mette a disposizione perché il dà farsi è tanto e siamo tutti convinti che attraverso un lavoro di sistemi di gioco possiamo portare questa squadra a giocare una buona pallavolo”.
Come si fa a rimettere in moto la macchina-giocatore?
“Dopo un giusto periodo di riposo bisogna riportare l’atleta a una condizione performante, nel senso che bisogna progressivamente metterlo in condizione, attraverso una serie di sollecitazioni di tipo muscolari e neuromuscolare, di affrontare gli stress della tecnica della pallavolo, che possono essere articolari, muscolari, e mentali, e quindi portarlo piano piano, attraverso una variazione tra intensità e volume di allenamento, a essere convincente per quello che riesce a fare tecnicamente ma soprattutto a migliorarsi in tutti gli aspetti della tecnica.
Il primo approccio alla preparazione sarà un lavoro di climatizzazione, nel senso che gli atleti, venendo da diverse parti del mondo, hanno ognuno alle spalle un background diverso, per cui faremo dei test con i quali cercheremo di capire il livello attuale delle loro condizioni fisiche. Faremo test fisici e tecnici, ma anche incontri individuali per capire le caratteristiche dei giocatori e cercheremo di mettere insieme una procedura, un protocollo di lavoro per cercare di essere il più individuali possibile così da lavorare sull’individuo ora, e sulla squadra successivamente.
Già dal primo colloquio ho visto delle facce sveglie e convinte, e questo è l’approccio ottimale. Sono sicuro che le risposte saranno positive. Mi hanno detto tutti che hanno grande voglia di iniziare e di lavorare. Sono ragazzi che hanno l’età dalla loro parte e quindi con ottime prospettive, ora sta a loro impegnarsi a fondo nel lavoro e crescere”.
Carla De Caris – Responsabile Ufficio Stampa BioSì Sora