Rosa Roccatani, segretario provinciale Ugl Sanità, interviene sulle ultime vicende legate alle aggressioni nei pronto soccorso. In una nota scrive: ASL Frosinone: aggressioni e non solo per il personale sanitario che percepisce un misero stipendio, mentre ha responsabilità a iosa con costi aggiuntive per atti vandalici.
Ripetute aggressione al personale sanitario non sembrano scuotere la sensibilità della direzione strategica della ASL di Frosinone, e che dire “si stava meglio quando si stava peggio”. In particolare, quando:
1. nelle sedi dei Pronto soccorsi c’era il posto di Polizia
2. esisteva una portineria con la presenza di un portiere,
3. le entrate secondarie nelle ore notturne erano regolarmente chiuse;
4. vi era la presenza di una guardia giurata che controllava gli spazi limitrofi.
Oggi tutto questo non c’è più portroppo, nelle ore notturne gli accessi sono liberi, l’entrata centrale è di libero accesso e priva della presenza di un portiere, non esiste un controllo per le zone limitrofe, e accada quel che accada le conseguenze le subiscono i dipendenti: aggressioni – furti senza precedenti – non esiste un parcheggio dedicato al personale tranne per qualche sparuta occasione (P.O. Cassino); i parcheggi esistenti sono privi di videosorveglianza, quindi, esposti all’inevitabili aggressioni a cui si aggiungono atti vandalici alle autovetture parcheggiate a cui tranne l’interessato colpito nessuno paga! E poi aggiunge: Mancata sicurezza che rientra nelle responsabilità della direzione e che deve da questa essere attenzionata: ripristinare quindi il vecchio sistema con la presenza di un portiere all’ingresso centrale, chiudere le entrate secondarie, riattivare il posto di polizia nei pronto soccorsi, disporre un parcheggio dedicato e sicuro ai dipendenti, ripristinare il controllo delle zone adiacenti le strutture è un atto dovuto, doveroso e necessario a ridimenzionare le facili aggressioni, furti, atti vandalici a scapito dei tanti lavoratori messi in balia di malintenzionati vaganti.
Sulla vicenda c’è anche una nota di Gianluca Quadrini:
A seguito dell’ennesima aggressione ai danni di un’infermiera nell’ospedale di Sora, Gianluca Quadrini, Presidente del Consiglio Provinciale e delegato alle politiche di sicurezza Anci Lazio, interviene inviando un messaggio di solidarietà nei confronti dell’ infermiera aggredita e lanciando un appello a tutte le forza politiche, sia locali che regionali a prendere seriamente in considerazione la predisposizione di presidi di controllo h24 all’interno delle strutture ospedaliere-“non è la prima volta che leggiamo sconcertati notizie simili e non è la prima volta che intervengo per sollecitare alla tutela di chi lavora per salvare la vita degli altri. – dichiara Gianluca Quadrini – Purtroppo, soprattutto nell’ultimo periodo, abbiamo visto un crescente numero di episodi di aggressione, in particolar modo nei Pronto Soccorso, a danno degli operatori sanitari. Sicuramente si tratta di un problema culturale ma che va pur sempre risolto. Per questo ritengo importante avviare campagne di sensibilizzazione verso questa problematica e, simultaneamente aumentare il numero di presidi di polizia presenti all’interno degli ospedali”.
“Dobbiamo tutelare – conclude Quadrini – chi ogni mattina corre a lavoro per salvare la vita di qualcuno. Abbiamo un sistema sanitario nazionale valido, perciò bisogna fare in modo di preservarlo. Quello accaduto a Sora è l’ennesima dimostrazione di quanto i servizi di vigilanza, in un ospedale così grande siano insufficienti. La sorveglianza notturna e diurna è un servizio imprescindibile per la struttura e deve essere migliorato e potenziato sopratutto nei pronto soccorso per garantire sicurezza ai dipendenti e agli assistiti. Mettere in sicurezza un luogo pubblico come un ospedale è un dovere di coscienza oltre che un obbligo di legge. Rinnovo la mia solidarietà per l’infermiera aggredita.” Così in una nota Gianluca Quadrini.
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