Nella mattina odierna, i Carabinieri della Compagnia di Cassino diretti dal Magg. Silvio DE LUCA e coordinati dal Comandante Provinciale di Frosinone, Col. Giuseppe TUCCIO, a conclusione di un’attività d’indagine diretta dal Sig. Procuratore della Repubblica, Dott. Luciano D’EMMANUELE, hanno proceduto alla notifica di una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emesse dal GIP Angelo Valerio LANNA del locale Tribunale, nei confronti delle sottonotate persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di tentata estorsione, danneggiamento seguito da incendio e spaccio di sostanze stupefacenti:
- IONTA Giovanni, 32enne di San Cosma e Damiano (LT);
- TANCRETI Angelo, 34enne di Napoli;
- DI MAGGIO Marco, 32enne di Piedimonte San Germano (FR);
- CANCANELLI Aldo, 26enne di Piedimonte San Germano.
Un quinto destinatario di tale misura è attivamente ricercato.
L’operazione, convezionalmente denominata “Lake in Flames”, rappresenta il risultato di una articolata indagine svolta dal N.O. della Compagnia Carabinieri di Cassino e dal Comando Stazione Carabinieri di Piedimonte, condotta tra i mesi di agosto e novembre 2015.
L’attività trae origine dall’incendio dell’autovettura Fiat Stilo avvenuto nella notte del 3 agosto 2015, di proprietà di un 32enne di Piedimonte San Germano, verificatosi nei pressi di un laghetto di Piumarola; da qui l’origine del nome dell’operazione.
Le cause apparivano immediatamente di matrice dolosa e le indagini, vista la personalità della vittima, venivano indirizzate da subito nel mondo della droga.
La ricostruzione fatta nell’immediatezza dell’accaduto, da parte dei militari operanti, consentiva di appurare che nella medesima serata, un nutrito gruppo di ragazzi sconosciuti, armati di bastoni, viaggianti a bordo di tre distinte autovetture, aveva setacciato la frazione di Piumarola di Villa Santa Lucia e Piedimonte, alla ricerca della vittima chiedendo, ai conoscenti e agli abitanti del posto, quale fosse la sua residenza. Le ricerche si erano protratte per tutta la serata con le caratteristiche della caccia all’uomo.
Non ottenendo informazioni sufficienti, il gruppo aveva avuto l’ardire di chiedere notizie anche ai familiari della vittima per presentarsi, poi, sotto l’abitazione della stessa al fine di indurla ad uscire di casa. Non riuscendo nell’intento, il “commando” decideva, quindi, di incendiare l’autovettura.
La vittima, successivamente messa alle strette dai Carabinieri, di fronte all’evidenza dei fatti ammetteva di aver acquistato, nel recente passato, una partita di droga da un soggetto residente nel sud pontino del quale non era in grado di indicare le generalità, con il quale aveva contratto dei debiti che non era riuscito ad onorare.
Nel prosieguo dell’attività d’indagine, mediante acquisizioni di testimonianze, ricognizioni fotografiche nonché accertamenti ed indagini tecniche, si raccoglievano inconfutabili elementi di colpevolezza a carico di alcuni soggetti, di spessore criminale, provenienti dal vicino sud pontino nonché dal quartiere di Secondigliano di Napoli, responsabili della spedizione punitiva.
L’attività permetteva, con non poche difficoltà, di acclarare precise responsabilità a carico del commando e, quindi, chi fossero i materiali autori dell’incendio dell’autovettura, identificati in tre degli odierni indagati, uno dei quali era stato il principale fornitore dello stupefacente del 32enne di Piedimonte, nonché ad evidenziare le responsabilità a carico della vittima dell’incendio e di altro soggetto ad esso collegato, relativamente alla gestione della piazza di spaccio di Piedimonte.
Il GIP, quindi, accogliendo nella quasi totalità le risultanze investigative avallate dal Procuratore che ha coordinato le indagini, ed evidenziate le gravi modalità del fatto nonché le allarmanti attitudini di natura criminale, emetteva le O.C.C. degli arresti domiciliari a carico dei tre ritenuti responsabili dei reati di tentata estorsione e danneggiamento seguito da incendio; ad uno dei tre, ritenuto il mandante ed esecutore dellaspedizione punitiva, veniva contestato anche il reato di spaccio di sostanze stupefacenti per aver rifornito il 32enne di tale sostanza; alla vittima dell’incendio e ad altro complice, entrambi residenti a Piedimonte, il reato di concorso nel reato di spaccio di sostanze stupefacenti.
Nel corso delle perquisizioni, presso l’abitazione di uno dei due residenti a Piedimonte, è stato rinvenuto un panetto di hashish di gr.70 circa, un bilancino e materiale vario per il confezionamento; anche per tale ulteriore episodio, l’interessato è stato dichiarato in stato di arresto e, su disposizione dell’A.G., sottoposto ai domiciliari per la detenzione ai fini di spaccio della predetta sostanza.