Ritrovarsi intrappolati in un corpo che non risponde ai tuoi comandi, mentre esistono lucidità, emozioni e memoria. Questo è l’attuale, triste condizione della cara Federica De Luca, una 46enne di Atina che fino al gennaio del 2023 ha lavorato ininterrottamente, ritagliando sempre del tempo prezioso per la famiglia, gli amici, i bisognosi e la Chiesa Parrocchiale.
Da un paio di giorni sua sorella minore, Fabiana, ha attivato una raccolta fondi per le necessarie cure mediche che, si auspica, possano farla tornare la donna che era e che dimostra di essere ancora: forte, risoluta, instancabile, sensibile ed oggi anche autoironica. Sì, perché le persone come lei, nel momento più grigio della propria vita, riescono a tirar fuori tutta l’energia e la vitalità. Merito anche dell’amorevole mamma Gina, delle sorelle Fabiana e Bruna, dei nipoti Mattia e Marco e del compagno Walter.
Un aiuto per Fede è il nome della pagina web sulla quale è possibile fare delle donazioni. “Questa è la storia di Federica – scrive la sorella – 46 anni, proveniente dal piccolo e candido borgo di Atina, in provincia di Frosinone. Il 4 gennaio 2023 inizia l’incubo: Fede si sveglia per andare al lavoro, ma un forte mal di testa la costringe a rimanere a letto per tutta la giornata fino a cena, quando prova a mangiare ma la sua bocca si blocca improvvisamente e inizia a perdere l’uso della parola. intervengono i sanitari del 118 e viene ricoverata all’ospedale di Sora. Tumore? Ischemia? Non si capisce. Passano i giorni e il 6 gennaio, per chiunque il giorno dell’Epifania, per Federica è la fine. Peggiora ed entra in coma. Viene trasferita prima all’ospedale di Frosinone, poi in terapia intensiva al Sant’Eugenio di Roma dove rimane per un lungo mese. Niente e nessuno ci dava speranza, anzi, la frase ricorrente era sempre la stessa: ‘rimarrà un vegetale’. Eppure, la forza di volontà di Federica è servita per farla risvegliare. Non si è mai arresa! Così, dopo la terapia intensiva, viene ricoverata presso la Fondazione Santa Lucia, clinica di neuroriabilitazione, dove inizia a fare notevoli progressi. Ma come tutte le belle cose, i mesi a disposizione terminano e viene trasferita in codice 56 al San Raffaele di Cassino per proseguire la riabilitazione. Ed anche in questa struttura ospedaliera il termine è arrivato e con esso anche tutti i progressi. Una disabilità tanto grave ha bisogno di grandi sforzi economici ed è per questo che abbiamo deciso, in famiglia, di creare una raccolta fondi. Lo facciamo per darle ancora la possibilità di migliorare attraverso quelle cure necessarie che potranno consentirle una vita adeguata“.
Chiunque volesse donare una somma, può farlo in maniera anonima o identificandosi, sulla pagina https://gofund.me/9043bf0d (Un aiuto per Fede).
Caty Paglia