L'ANNIVERSARIO

Arpino – Un anno fa le comunali, cosa è cambiato?

di Luciano Nicolò

Nessun obiettivo centrato. Tutti i problemi del paese irrisolti.

Esattamente un anno fa, il 15 maggio 2023, Vittorio Sgarbi a capo della maggioranza uscente e di fatto governante da dieci anni veniva eletto sindaco di Arpino. Un anno dopo come stanno le cose? Cosa è cambiato? Abbiamo provato a tirare sinteticamente il bilancio di 12 mesi di attività. O inattività, come molti sostengono, almeno rispetto alle questioni più significative.

Liceo Convitto Tulliano

Gli oltre cinque milioni di euro per completare i lavori nell’edificio di Piazza Municipio sono stati revocati. L’intervento doveva andare in appalto lo scorso aprile 2023. Ma la gara in mano ad Astral non è stata effettuata. Si mormora di recupero delle risorse economiche con aggiornamento prezzi ma allo stato non c’è niente di ufficiale. E’ chiuso dal 2009. In sospeso.

Ex conceria

Qui è trascorso più di un anno dall’appalto integrato (progetto esecutivo e lavori) già affidato ad una società. Poche settimane fa mancava ancora la validazione del progetto. Il tecnico incaricato si è dimesso, la pratica è stata assegnata ad un altro professionista. Lavori in via Colonna? Niente di niente. In sospeso.

Cimitero

Qui parlano le periodiche proteste della gente che si rinnovano in continuazione di fronte a condizioni pietose delle strutture e inadeguate dei servizi. Cade a pezzi. Nessun progresso in un anno, come nei precedenti.  Desolazione.

Ex ospedale

Ce ne siamo occupati nei giorni scorsi ricordando la triplice beffa, ultima delle quali propinata ai credenti pochi giorni prima delle comunali 2023 con l’avvio del progetto Casa della Comunità. Era già successo nel 2018. Era già capitato nel 2014 (Casa della Salute). La sòla

Palazzo Sangermano

Nei documenti del Comune è Palazzo della Cultura. Da anni nè lo vendono nè lo aggiustano con la scusa che va alienato. Nel parco c’è una frana da paura (R4). Era un giardino per le famiglie. E miseramente chiuso ed abbandonato, aperto occasionalmente solo per gli amici. Incapacità 1

Palazzo Felluca

Solo una piccola parte è stata sistemata per il Museo della Liuteria fatto da altri ed ancora senza biglietti. Il Comune non incassa niente, le società private si. Il resto è tutto sfasciato. Come il Museo delle Arti Tipografiche. Ci volevano mettere – rimettere pure una biblioteca. La Regione ha bocciato la richiesta. Incapacità 2

Palazzo Spaccamela

Per lo spettacolare immobile nel quartiere Colle che fu del generale eroe c’era un’acquirente: una famiglia di stranieri che aveva versato pure l’anticipo. E’ scappata via di fronte al pasticcio combinato in Municipio, che non poteva venderlo. Un po’ come l’ex scuola di Collecarino la cui alienazione è servita solo a puntellare il bilancio ma poi è finita in Tribunale, quindi in transazione. Qui il Comune non solo non ha venduto, ma ci ha pure rimesso i soldi dell’avvocato. Incapacità 3

L’isola ecologica

Un’altra ‘genialata’, togliere un parcheggio e piazzarci sopra un deposito di rifiuti, cioè l’isola ecologica. Un controsenso per chi parla di turismo. Almeno l’avessero aperta. Niente da fare. Da anni l’amministrazione provinciale non l’autorizza. La sòla 2

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Ci sono poi tanti altri problemi, come la gestione della macchina amministrativa, il Prg (Pucg), il calo di iscrizioni nelle scuole, altri progetti a rischio (come il Museo Rotondi e l’Ostello), lo sport defunto, le manutenzioni, il servizio idrico, l’igiene, gli animali di affezione, la comunicazione. Ed altro, tanto altro ancora. Sopravvive a malapena solo quello che già c’era e che altri hanno generato. E spuntano progettini a volte finanziati ed a volte no fatti più per spargere ‘bazzette’ che per effettiva utilità. Per la verità qualcosa è stato fatto, male: il giardino del Belvedere!

Sgarbi in tutto questo c’entra poco o nulla. Si sapeva benissimo che non avrebbe vissuto il paese come un sindaco ‘normale’. L’illusione delle risorse e dei finanziamenti è pari alla delusione che sempre più si avverte pure in chi l’ha sostenuto e votato, anche per le recenti vicende giudiziarie. Chi è gli è vicino sostiene, tra l’altro, che un anno fa è stato commesso un errore di valutazione, che è stata scelta la parte sbagliata.

E così, nonostante la pillola indorata per la circostanza domenica sul palco, si vivacchia di luce riflessa, grazie a terzi soggetti che si danno da fare perchè forse hanno intravisto la profondità del precipizio. Il paese ha bisogno di un sindaco con la S maiuscola: presente, affidabile, capace, disponibile h24. Con una squadra di collaboratori anche loro capaci orientati verso il bene comune e non il loro o di pochi. E che rifugga la realtà virtuale delle casse di risonanza per le quali va sempre tutto bene, ma affronti con serietà e determinazione i problemi. Come quelli qui sopra. Che le sorridenti mezze figure in circolazione non hanno risolto. Trincerandosi in un conveniente silenzio.

Arpino nel mondo? Come no!!!