Sabato 16 settembre, alle ore 16 in località Vaglie, San Nicola sarà collocata nella nicchia che una volta la custodiva (l’originale, depredata nel 1969, era presumibilmente di legno pregiato), una nuova statuina del Santo.
È prevista la benedizione del parroco di Carnello don Roberto Dell’Unto, “un ringraziamento” della proprietà dell’antica abitazione, una sintetica relazione su “Il Santuario di Sant’Altissimo e i monaci-guerrieri del Convento di San Nicola al Ponte di Arpino” e un saluto delle Istituzioni.
San Nicola (nato tra il 270 e il 286 d. C.) è uno fra i santi più venerati della religione cristiana, nonché santo patrono di alcuni paesi (come Russia e Croazia), di numerose professioni (fra cui sarti, marinai, fornai, tessitori, notai, macellai e avvocati) e dei bambini, dato che incarnava valori immortali come la carità, la gentilezza, la misericordia, l’onestà, la vitalità e la disponibilità. La venerazione iniziò all’incirca 200 anni dopo la sua morte avvenuta in Grecia (tra il 345 e il 365 d. C.) e in seguito raggiunse i paesi slavi.
In seguito alla Riforma Luterana e al Concilio di Trento, il culto di San Nicola entrò in crisi, e così i Monaci di San Nicola (Francescani sui generis) persero alcune loro tipiche caratteristiche e furono sempre più attratti dalla sfera Cistercense. Ad Arpino proprio in quel periodo si ha il trapasso dal Convento di San Nicola e dell’omonima chiesa a quello di Sant’Antonio, mentre decade del tutto Sant’Altissimo, l’altro luogo fino a quel momento privilegiato dai Monaci di San Nicola (già da tempo l’altra cella benedettina, sul colle oggi di Venditti, aveva segnato il passo).