Riportiamo qui sotto testo ed alcune immagini tratte dalla pagina social dell’ex sindaco Saverio Zarrelli, responsabile della sezione locale dell’Archeoclub. Riguarda le condizioni dell’ex chiesa di San Girolamo, da lustri ormai un edificio cadente e pericoloso.
L’abbandono di San Girolamo è “un fatto sociale totale”, senza remissione di peccato
Di seguito il testo dell’esposto presentato l’altro ieri, alle Forze dell’Ordine, alle Istituzioni pubbliche e religiose.
Con amore e con passione, un gruppo di volontari che mi onoro di rappresentare si è prodigato nell’ultimo decennio per “tentare di salvare” l’Antro di San Girolamo; un luogo unico nel suo genere, un bene collettivo di interesse storico, culturale e artistico nonché religioso.
A nulla è valso l’impegno profuso nel porre alla pubblica attenzione e non solo, lo stato compassionevole di questo Sito posto al di sopra del quartiere Colle, a mezza costa della montagna di Civitavecchia, che nel corso dei secoli ha rappresentato un “punto di riferimento” per l’intera comunità locale; un luogo di culto ripetutamente depredato e che ora versa in uno stato di incredibile abbandono e degrado.
Purtroppo il disinteresse e l’indifferenza ha prevalso su tutto, nonostante da parte dei volontari si sia provveduto diverse volte ad interdire l’accesso, rifare il portone d’ingresso, tamponare le finestre, ogni sforzo è risultato vano ed inutile. Sistematicamente vandali e ladri hanno sfondato ogni barriera, tant’è che lo stesso Sindaco del Municipio arpinate a tutela della pubblica e privata incolumità, si vedeva costretto ad emanare l’Ordinanza in allegato (su fb, ndr), alla quale però, non è mai stata data esecuzione.
Tra l’altro, la scorsa settimana nel ripristinare l’illuminazione della “Croce” posta a ridosso dello stesso Antro, abbiamo notato che maldestri delinquenti hanno provato a rubare le campane di bronzo (tra le ultime cose di valore rimaste); il tentativo è andato a vuoto perché l’asse che le sorreggeva si è incantato e rimanendo incastrato tra le pareti contrapposte, non ha permesso di sfilarle.
Al di là di ogni valutazione e dei diversi aspetti che hanno indotto o determinato il collasso della struttura (non ultimo il mancato utilizzo dei Fondi CE), in questa sede si intende segnalare non essendo più interdetto l’accesso, il rischio e il concreto pericolo di crolli che incombe sugli incauti e numerosi visitatori (oggi i cammini sono molto diffusi) nonché il furto e saccheggio di innumerevoli beni artistici e religiosi (a rischio anche gli ultimi ancora rimasti: campane, affresco attribuito allo Sperduti, reliquie e altare di San Vittorino).