Le verifiche sono in corso ma per ora restano al secco i rubinetti di abitazioni, studi professionali ed attività commerciali e di servizio in parte del centro storico. E le proteste fioccano, al punto tale che qualcuno stamane avrebbe chiamato il 112 una volta appurato che i serbatoi sono rimasti vuoti, cioè che il già razionato flusso idrico non li ha riempiti.
Sarà per questo che sempre stamattina in paese è comparso personale di Acea munito di attrezzi con i quali effettuare i necessari accertamenti in modo da stabilire come mai a diverse utenze non arriva la costosissima acqua. A quanto pare il problema, di cui già ci siamo occupati ieri, non sarebbe stato risolto con la concreta possibilità di interruzione o sospensione delle attività.
Da qui la pressante richiesta delle autobotti che riforniscano chi è rimasto a secco. ‘Sono otto giorni che subiamo disagi – lamentano nei pressi del Palazzo comunale – ma la soluzione non si trova. Mandassero le autobotti! Abbiamo pure chiamato i carabinieri – confermano – e poco dopo sono arrivati due operai ma l’acqua ancora non si vede e qui rischiamo di chiudere. Non ci bastava la pandemia, ora ci si mette anche Acea‘. (nella foto di questa mattina un’auto di Acea in piazza Municipio)