Se l’è vista davvero brutta un 70enne residente nel centro storico che questa notte è stato punto da un calabrone rosso mentre dormiva. L’episodio è avvenuto intorno alle 2 quando l’uomo, docente in pensione, ha avvertito un fitta ad un braccio. Senza rendersi subito conto che si trattasse del pericoloso insetto (poi schiacciato), si è alzato per verificare ed applicare una pomata in modo da contenere il dolore lancinante. Ma repentinamente ha cominciato ad avvertire i sintomi dello choc anafilattico: sudorazione, respirazione difficoltosa, confusione fino a perdere i sensi.
Deve forse la vita al fatto che non fosse solo. La moglie, con prontezza di spirito e senza andare nel panico, con il marito svenuto sul pavimento, ha allertato immediatamente i soccorsi. Poco dopo sul posto si sono precipitati prima l’ambulanza e poi l’automedica. Il personale sanitario ha prestato le prime cure al pensionato – peraltro con qualche difficoltà a causa della scarsa illuminazione lungo la strada – trasportandolo al pronto soccorso dell’ospedale Santissima Trinità di Sora dove è stato sottoposto ad esami e terapia. Solo stamane, dopo diverse ore, le condizioni del 70enne – probabilmente allergico – sono sensibilmente migliorate ed è stato quindi dimesso tornando a casa. Non prima di aver ringraziato tutti coloro che con rapidità, professionalità ed efficacia lo hanno curato ed assistito. Medici ed infermieri in particolare, sia del 118 che dello stesso pronto soccorso.
Probabile che il calabrone rosso che l’ha punto sia entrato in casa approfittando delle finestre aperte e che in qualche modo sia finito fra coperte e cuscini. Un movimento nel sonno lo ha attivito fino alla puntura ed al dramma sfiorato. Appena pochi giorni fa la morte di una 63enne di Piedimonte San Germano provocata proprio dalla puntura un calabrone. L’appello è sempre lo stesso. In questo periodo vanno adottate le precauzioni necessarie ad evitare spiacevoli conseguenze, purtroppo a volte fatali.
Luciano Nicolò