Non lo diciamo noi. Lo hanno detto ieri sera in piazza Municipio gli addetti ai lavori durante la presentazione della 53esima edizione. Anche quest’anno il Gonfalone parte senza quattrini. Ovvero senza i quattrini necessari. O tali ritenuti. Problemi di tempo, ancora una volta, della Regione Lazio. Bando e graduatoria non sono puntuali e così la manifestazione focloristica la cui gestione il Comune ha ceduto alla Pro Loco con tanto di delibera di giunta potrebbe collezionare altri buffi.
Come quelli dello scorso anno (fonte interna). Un po’ come è capitato con l’ultimo Natale. Ci sono 10mila euro in sospeso. Dove usciranno, dalle tasche di chi ha ordinato le luminarie oppure altrove con qualche… vischioso pasticcio tipicamente cioriaro?
Manco a farlo apposta sull’argomento di apprezza un post dell’ex sindaco Fabio Forte che, tra l’altro, scrive: …E così, quello che per alcuni Arpinati doveva essere il Re Mida, il problem solving manager, colui il quale avrebbe dovuto portare Arpino nel mondo assieme ad una vagonata di quattrini, si è dimostrato quello che asserisco da sempre. Un gran menefreghista, utilitarista, opportunista… Il riferimento è al sindaco Vittorio Sgarbi.
E poi: …Insomma, niente soldi per il Gonfalone. Neanche quest’anno. I contributi della Regione sono molto incerti e la Manifestazione si terrà sulle spalle della laboriosità dei giovani e meno giovani che, fortunatamente, animano, loro sì con grande pathos, Contrade e Quartieri e della sempre chiacchierata Pro Loco…
Mah, chissà. Forse andrà tutto bene. Tra un baciamano ed una scodinzolata. Certezze nessuna, speranze tante.
Come sono lontani i tempi in cui, grazie all’onorevole Enzo Di Stefano, in paese arrivavano i soldi. E non solo per il Gonfalone (25.000 euro che non valevano i 25.000 euro di oggi). Meno male che c’è tanta gente disinteressata che ci mette anima, impegno e passione. E regge lo spettacolo.
lunic