COMUNE

Arpino – Nido al Vallone, approvato il progetto

Ci sono pratiche in Municipio che viaggiano alla velocità della luce, altre che procedono con comodo. Fra le prime il progetto definitivo per la realizzazione di una struttura da adibire ad asilo nido. Struttura che dovrebbe sorgere in via Rondinella, cioè al Vallone. Ce ne siamo già occupati evidenziando alcuni curiosi ‘dettagli’ e pure le contraddizioni di una scelta molto discutibile.

In ogni caso la giunta comunale (assente l’assessore Valentina Polsinelli) il 5 maggio scorso ha approvato l’elaborato di una società di Genzano di Roma incaricata appena lo scorso gennaio per un importo di oltre 121mila euro. Recentemente è stata invece affidata ad un professionista di Aversa (Caserta), per circa 16mila euro, la verifica/validazione del progetto definitivo/esecutivo, mentre precedentemente era stato affidato l’incarico per circa 7mila euro ad un geologo di Cassino per relazione geologica – idrogeologica ed indagini integrative.

Naturalmente è stato anche approvato il quadro economico del progetto che reca 1.623.996 euro complessivi di cui 1.260.000 per lavori e 364mila euro per somme a disposizione dell’amministrazione. Insomma, gli incarichi procedono spediti in vista della realizzazione di un’opera finanziata dal Pnrr.

Un’opera che suscita serie perplessità. L’asilo nido al Vallone, infatti, prevede un’accoglienza di 60 posti. Quello che già c’è in via De Gasperi, località Panaccio (nella foto), da poco restaurato e che conta su una disponibilità di 20 posti e non sempre il limite viene raggiunto in un paese piombato a poco più di 6.500 abitanti in cui le nascite sono sempre meno (appena una ventina lo scorso anno) e che tutt’intorno ha diverse strutture pubbliche e private da tempo operative.

Non sono pochi coloro che ritengono pressochè inutile – almeno alla collettività – un nido da 60 posti, mentre sono molti quelli che avrebbero preferito al Vallone una struttura diversa sfruttando le varie misure previste nel Pnrr. Ma tutto questo attiene alle capacità amministrative di chi amministra. Di conseguenza la domanda è una sola: al Vallone serviva davvero un nido da sessanta posti o qualcos’altro?

Luciano Nicolò