Nei giorni scorsi la giunta comunale ha riapprovato il progetto esecutivo per la riqualificazione (…) del Museo già intitolato a Pasquale Rotondi la cui gestione di fatto è stata già affidata tre anni fa alla Confraternita Sant’Antonio.
Il progetto iniziale evidentemente non era aderente alle prescrizioni e così è stato necessario confezionarne un altro in seconda battuta. Pare su richiesta della Sovrintendenza. Il problema è che il tempo scorre e il 30 giugno scade la prima proroga concessa dal Ministero della Cultura che ha aggiunto sei mesi ai nove iniziali previsti per completare l’intervento. Di conseguenza i lavori, che ancora non sono iniziati, dovranno essere conclusi entro un mese. Almeno stando a quello che si legge nei documenti.
E siccome è molto improbabile che in quattro settimane non si potrà fare quello che non è stato fatto in 15 mesi, è molto probabile che dal Comune partirà – se già non è partita – la richiesta per la seconda proroga in modo da avere il tempo necessario per appaltare e quindi ‘travagliare’ nelle ex carceri (nella foto di archivio) di fianco la chiesa di Sant’Antonio per abbattere le barriere architettoniche.
C’è da augurarsi che tutto proceda per il verso giusto. In ballo c’è un finanziamento Pnrr di 500mila euro allo stato attuale a rischio.
Queste le tappe essenziali della pratica:
6 agosto 2022 approvazione progetto definitivo
21 febbraio 2023 risorse assegnate
27 giugno 2023 affidamento progetto esecutivo
3 luglio 2023 affidamento supporto al Rup
20 ottobre 2023 approvazione progetto esecutivo (il primo)
21 maggio 2024 riapprovazione progetto esecutivo (il secondo)
La proroga di sei mesi – secondo la nostra fonte romana – è stata accordata nel novembre 2023.
Luciano Nicolò