Girano voci di manovre sul Gonfalone. Si sussurra che qualcuno stia puntando ad una sorta di Superlega del Gonfalone. Quella che volevano fare poche squadre europee, poi saltata nel giro di una notte.
Si mormora che dietro ci siano un paio di quartieri – contrade che trovino sostegno da chi, al contrario, la manifestazione dovrebbe difenderla invece di impadronirsene. Per ora sono solo chiacchiere, niente di ufficiale. Che rimbalzano però sui telefonini degli addetti ai lavori. Si parla di trame occulte, di riunioni notturne, di scenari che vedono padroni e ospiti, addirittura di marchi registrati ed esclusioni.
Cioè il patrimonio di tutto il paese in mano a pochi, pochissimi. C’è da augurarsi che non sia vero, che le indiscrezioni circolanti non siano fondate. Perché sarebbe grave, molto grave. La frattura apertasi nei mesi scorsi potrebbe diventare insanabile. Il solco che divide le posizioni ancora più ampio. Dopo lo spettacolino del mese scorso, largamente bocciato sia in paese che fuori, è il caso di rimettere insieme i cocci di un giocattolo rotto. E non può sistemarlo certo chi lo ha sfasciato. Cioè Pro Pochi! (foto archivio)
lunic