Con una delibera dell’Organo Straordinario di Liquidazione recante la data del 23 novembre scorso, i commissari che da circa un anno si sono insediati in Municipio dopo la dichiarazione di dissesto del 30 ottobre 2020, hanno approvato un atto di indirizzo individuando i beni immobili che non sono indispensabili alle funzioni istituzionali dell’Ente. Immobili quindi che si possono vendere. E’ l’obiettivo dell’Organo: incassare e pagare.
Fin qui nulla di strano. Perplessità (per usare un eufemismo) tuttavia emergono leggendo l’allegato che riporta l’elenco degli immobili. Si tratta del Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari per il Triennio 2020 – 2022 che venne approvato dal Consiglio comunale l’11 aprile 2021.
Ci sono i parcheggi coperti delle Volte, c’è Palazzo Spaccamela, l’immancabile Palazzo Sangermano, ci sono 30 metri quadrati del Belvedere (con tanto di opera d’arte di Umberto Mastroianni impressa), l’ex palestra comunale (quella senza tetto), l’ex mattatoio e l’ex scuola di Collemagnavino.
In cima alla lista c’è un altro immobile: l’ex scuola di Collecarino (nella foto). Già, la stessa da anni messa in vendita ma la cui proprietà non è definitivamente accertata, tanto è vero che da una parte c’è un legale incaricato dalla giunta che sta cercando di sciogliere la matassa con il Commissariato degli Usi Civici e dall’altra c’è la causa intentata contro il Comune dall’acquirente o ex tale (un imprenditore di Sora). E’ vero che un atto scovato chissà dove dimostra che il Comune acquistò il terreno in cui sorge per costruirci sopra la scuola, ma è anche vero che su di esso vige ancora una sorta di vincolo di inalienabilità dettato da una trascrizione pregiudizievole e fino a quando esso non verrà rimosso l’immobile formalmente non dovrebbe essere del Comune che pervicacemente, insiste e persiste nel tentativo di vendita. O no? Forse è il caso di approfondire la vicenda.
lunic