SCUOLA

ARPINO – IL RIENTRO A SCUOLA NON CONVINCE, AL TULLIANO E’ SCIOPERO AD OLTRANZA

Al Tulliano è sciopero ad oltranza. Le condizioni del rientro a scuola non convincono gli studenti del prestigioso Istituto che da oggi (disertando la didattica a distanza, la scuola era chiusa per neve) e fino a data da destinarsi si assenteranno dalle lezioni. Per spiegare le loro ragioni hanno redatto una nota che riportiamo integralmente.

‘Il giorno 5 gennaio 2021 il Presidente della Repubblica emana il Decreto Legge 5 gennaio 2021 il quale dispone la progressiva ripresa dell’attività didattica in presenza con modalità adeguate all’emergenza sanitaria in corso, secondo questo Decreto le Istituzioni scolastiche garantiranno ad almeno il 50% della popolazione studentesca una didattica in presenza, alla restante parte della suddetta popolazione verrà somministrata la didattica a distanza; inoltre ai sensi del DPCM 24 ottobre 2020 alle scuole è permesso di organizzare ingressi scaglionati rimodulando gli orari di ingresso e di uscita, utilizzando anche turni pomeridiani, al fine di evitare assembramenti purché l’orario di ingresso del secondo turno non sia antecedente alle ore 9:00. 

Nell’attuazione di queste normative ogni scuola si riserva il diritto di conformarle alle proprie caratteristiche, ovvero in funzione del numero di alunni frequentanti e della grandezza dell’edificio. Nella fattispecie dell’Istituto d’Istruzione Superiore Tulliano si è optato per uno scaglionamento orario fatto di due turni, uno con ingresso alle ore 8:00 e uscita alle ore 13:00 e un altro con ingresso alle ore 10:00 e uscita alle ore 15:00; questa soluzione ha portato alla luce diverse criticità prima fra tutti il trasporto (rimando alla mail inviata dagli studenti rappresentanti d’istituto in data 07/01/2021) una gran parte delle suddette criticità è stata risolta grazie all’impegno della Dirigente Scolastica ma ad oggi rimangono ancora delle problematiche irrisolte. Oltre al problema trasporti se ne presenta un altro legato strettamente all’orario di uscita del secondo turno, è evidente che uscire da scuola alle 15:00 significa per gli studenti rincasare in un orario compreso tra le 16:00 e le 17:00, ne consegue uno stravolgimento della vita privata degli studenti e delle loro famiglie in quanto si sottrae tempo prezioso a tutte quegli impegni e/o attività extrascolastiche di cui una giornata è generalmente composta.

Questa però non è l’unica difficoltà legata allo scaglionamento in turni, è obbligo delle istituzioni scolastiche garantire agli studenti una pausa pasto volgarmente chiamata “ricreazione” e/o “intervallo” in questo lasso di tempo generalmente lungo 10 minuti è concessa agli studenti una pausa dalle lezioni per poter mangiare, nell’istituire un turno di frequentazione pomeridiano non si è tenuto conto che questa pausa pasto di 10 minuti non è più sufficiente in quanto nello stesso lasso di tempo uno studente deve fare un vero e proprio pranzo, non più uno spuntino. In aggiunta si è riscontrato che nel calendario pubblicato non si fa minimamente accenno ad una rotazione dei turni, l’unica cosa che si evince è che se una classe avrà il turno in presenza, ad esempio, giovedì venerdì e sabato nel turno 10:00-15:00 essa seguirà questa routine fino alla fine dell’anno scolastico creando una vera e propria disparità tra studenti. Gli alunni a cui verrà somministrata la didattica in presenza non sono gli unici a riscontrare complicazioni, infatti, stando a quanto pubblicato sui canali di comunicazione, quali Registro Elettronico e sito ufficiale, si deduce che la didattica a distanza seguirà lo stesso orario di quella in presenza con lezioni di 45 minuti e una pausa di 15 minuti tra una lezione e l’altra; tralasciando le criticità legate a terminare le lezioni alle 15 analoghe a quelle descritte in precedenza si viene a creare un grattacapo derivante dalla necessità di applicare l’orario ridotto anche alla DAD; ovvero se in presenza non vi è bisogno di pause tra una lezione e l’altra e quindi si può facilmente ridurne la durata così da incastrare in una giornata 6 lezioni invece di 5 nella didattica a distanza questo rimodellamento orario va a “gravare” sulle pause invece che sulle lezioni come in presenza.  (si ringrazia il prof. Raffaelino Palombo per la sua disponibiltà e conseguente promessa di risolvere al più presto questi problemi legati all’orario interno.) 

Nel verbale del Comitato Tecnico Scientifico n.100 del 12 agosto 2020 si dispone di effettuare frequenti ricambi d’aria all’interno dell’edificio scolastico per abbassare il rischio di contagio, lo stesso Cts precisa che dovrà essere garantita agli studenti una condizione metereologica ottimale; è logico pensare che aprire le finestre all’interno di un’aula anche per pochi minuti in un periodo con temperature così basse va in contrasto con la suddetta precisazione del Cts.  Gli studenti si stanno battendo da inizio emergenza per riottenere una Scuola come si deve ovvero in presenza e continueranno a farlo sfruttando l’unica arma a disposizione: lo sciopero.

E’ iniziato oggi e proseguirà fino a data da destinarsi aspettando che qualcuno ci ascolti. Ricordiamo che questa più che una protesta è un appello al Ministero dell’Istruzione e alla Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ai quali chiediamo di permetterci di tornare tra i banchi insieme ai nostri compagni e compagne; insomma vogliamo tornare a scuola ma  #NONAQUESTECONDIZIONI’.