Nonostante il tentativo di spacciarlo per paradiso terrestre fatto da un amministratore comunale in vena di scherzare, il giardino del Belvedere resta al centro della protesta.
La pur apprezzabile iniziativa di restituirlo al decoro cozza con alcune anomalie determinate da scelte progettuali discutibili. Fra queste il riempimento delle aiuole (termine non proprio esatto) dalle piantine già secche con terra rossastra che un po’ alla volta sta finendo nella vallata sottostante. Ad ogni acquazzone infatti porzioni di essa scavate in solco finiscono verso la parte pianeggiante dell’Eden dove forse le quote non sono corrette. Il ‘griglione‘ che dovrebbe raccogliere e smistare la pioggia è intasato da detriti e fogliame. Vista la pendenza magari ce ne voleva uno più grande, capiente. Ed invece acqua e terra lo sorvolano ammassandosi poco più avanti.
E’ evidente che già a poche settimane dalla frettolosa inaugurazione occorrono correttivi, soluzioni diverse, oltre a manutenzioni e pulizia sistematiche. Non basta aprire un paio di cancelli. Lo spazio pubblico merita altro. E altri.
Le foto sono di questa mattina. Presenze zero. Diversamente dalla segnalazioni cariche di delusione per una delle pochissime opere, (circa 120mila euro) per giunta incompleta, realizzate negli ultimi dieci anni. Asfalto escluso. (lunic)