SANITA'

Arpino – Ex ospedale, una beffa tira l’altra

E’ trascorso giusto un anno dal comunicato della direzione generale della Asl (lo trovate più avanti, con omessi i nomi di alcuni professionisti probabilmente estranei alla promessa) che assicurava, ad appena 12 giorni dalle elezioni comunali, la realizzazione di un progetto Pnrr per impiantare nell’ex ospedale Santa Croce la cosiddetta Casa della Comunità i cui lavori – si leggeva nella nota Asl – dovranno iniziare non più tardi di luglio 2023.

Sembra proprio una beffa, perchè di tutto quello preannunciato non c’è nulla. In realtà è la seconda beffa, perchè qualcosa del genere era già capitato cinque anni prima, guarda caso anche in quella circostanza a pochi giorni dalle amministrative del 2018 quando operai comunali sgombrarono illecitamente parte della struttura dai sanitari. Basta andare su google per scoprire quello che si diceva allora illudendo la gente. Ed era successo anche prima quando in un decreto della Regione Lazio la struttura sanitaria di via Colonna era stata individuata come Casa della Salute.

Tornando all’ultima ‘supposta’, quella dello scorso anno, va rimarcato che nessuno in Comune protesta ufficialmente e pubblicamente nonostante presenze locali e altolocate con tanto di responsabilità specifiche. E nel frattempo qualcuno di quelli che avrebbe dovuto protestare ha rimediato un incarico alla Asl. Strano!

Ecco quindi il testo del comunicato dell’Azienda sanitaria di Frosinone – Incontro ieri pomeriggio 2 maggio (2023, ndr) ad Arpino tra il sindaco, avv. Renato Rea e il Direttore Generale dell’ASL di Frosinone (ex, ndr) per la presentazione del progetto della Casa di Comunità prevista dal PNRR, i cui lavori dovranno iniziare non più tardi di luglio 2023.

La Casa della Comunità

Le opere oggetto di intervento sono relative alla riorganizzazione di spazi esistenti della struttura che si sviluppa su un livello a piano terra dove verranno adeguati i locali da destinare all’area CUP, all’area PUA, all’area ambulatoriale per le cure primarie ed ambienti per l’assistenza di Prossimità; ed un piano seminterrato dove di trovano gli ambulatori specialistici.

La Casa di Comunità sarà suddivisa in quattro macro-aree omogenee:

• Area SPECIALISTICA che ospita tutti i servizi di natura sanitaria quali servizi di diagnosi e cura con la presenza di diagnostica di base, area prelievi e servizi ambulatoriali e quelli specialistici;
• Area CURE PRIMARIE che accoglie tutti gli spazi per la Medicina di Gruppo, tra cui i Medici di Medicina Generale (MMG), Pediatria di Libera Scelta (PLS) e gli Infermieri di Famiglia o Comunità (IFoC), ecc.;
• Area ASSISTENZA DI PROSSIMITA’ che ospita Assistenza medica H24/12, servizi infermieristici, il Punto Unico di Accesso (PUA) sanitario e amministrativo, nonché uno sportello e uffici sede dei servizi socio-sanitari quali quelli sociali con la presenza di un assistente sociale, di prevenzione, di assistenza domiciliare, ecc.;
• Area SERVIZI GENERALI E LOGISTICI che accoglie tutte le funzioni non sanitarie che permettono il funzionamento della struttura quali accoglienza utenti e personale sanitario, aree logistiche e locali tecnici. La presentazione del progetto al Sindaco di Arpino è la prima delle presentazioni dei progetti previsti dal PNRR che prenderanno inizio nei prossimi mesi e che la direzione strategica chiederà di presentare a tutte le amministrazioni comunali interessate.

Il progetto ”Borgo Sano”

Con il Comune di Arpino inoltre è stata sperimentata la prima stanza della telemedicina che è inserita nel progetto “Borgo Sano” che l’ASL di Frosinone sta portando avanti. In quanto caso si è trattato di una sinergia tra ASL, Comune di Arpino e AIPES per la quale l’ASL ringrazia (…). Ovviamente altri settori di cura per differenti patologie saranno messi in atto a breve termine, visto il buon esito della fase sperimentale. Obiettivo della iniziativa “Borgo Sano”, è quello di garantire a tutti gli abitanti, anche temporanei, e soprattutto a quelli in condizione di fragilità, il miglior standard di benessere psico-fisico, superando gli ostacoli all’utilizzo degli strumenti di telemedicina e salute e cure digitali. Grazie a questo progetto anche i cittadini che non possiedono strumenti digitali potranno usufruire di un locale pubblico «potenziato» dalla tecnologia, accolti e assistiti dagli operatori e potranno collegarsi con i medici dell’ASL per le visite di controllo e follow up, senza che i pazienti del borgo debbano affrontare lunghi spostamenti verso gli ospedali. Gli operatori potranno supportare in tutto quello che è di ostacolo alla fruizione di servizi di sanità digitale, prenotazioni on line, utilizzo di SPID, recupero e stampa di referti e soprattutto assistendo il cittadino per l’uso degli strumenti tecnologici presenti in sede predisposti per le televisite/teleconsulti.

Quante belle parole. Ma i fatti?

Luciano Nicolò