di Luciano Nicolò
Il consigliere comunale Gianluca Quadrini ce la sta mettendo tutta per infilare anche il secondo piede in maggioranza. Di fatto già c’è, manca solo l’ufficialità e per questo si sta muovendo, come al solito da elefante in una cristalleria, intorno al sindaco Vittorio Sgarbi. Anche perchè pare che Roma lo abbia scaricato.
La ‘benedizione’ la cerca proprio dal Sottosegretario, ignorando o facendo finta di ignorare che il gruppo che lo sostiene non gradisce affatto l’intromissione, a tratti invadenza. Ieri ha organizzato una riunione conviviale alla quale hanno preso parte alcuni amministratori locali e lo stesso Sgarbi dal quale Quadrini evidentemente vuole ruoli di responsabilità. Forse anche nella giunta comunale.
Non a caso sui social gira un’immagine che da una parte strappa un sorriso e dall’altra conferma l’ipotesi. C’è poi pure la questione politica da mettere in conto. Quadrini è di Forza Italia, il consigliere Mauro Visca è di Fratelli d’Italia e con la consorte Alessia Savo in Regione nel partito di Giorgia Meloni prima o poi lo affermerà con gruppo e circolo. C’è poi anche la consigliera Elvira Puzzuoli, molto simpatizzante della Lega. E con Sgarbi a destra la manovra avrebbe un senso ridimensionando un Pd ormai inesistente e sparute forme di sinistra che sarebbero in forte imbarazzo, nonostante il tentativo social di emergere, fra una sciocchezza e l’altra. Tutto questo, però, è ancora prematuro. Lo scenario per ora è dipinto solo nei contorni.
C’è l’attualità che incombe. E Quadrini (con Lara Capuano) ha dimenticato che rappresenta oltre mille arpinati che Sgarbi sindaco proprio non lo volevano e gli hanno affidato il compito di controllo e stimolo. A parte se stesso, Quadrini non sta controllando nulla. Eppure di ‘stranezze’ in Municipio ne capitano diverse. Così come restano intatti i problemi che prometteva di risolvere se avesse conquistato la fascia tricolore. Possibile che non abbia nulla da dire? Eppure ogni giorno inonda le redazioni di comunicati stampa, cioè parla di tutto e di tutti, tranne del suo paese. E dei suoi problemi. Con tradimento anche di chi lo ha sostenuto, in lista e fuori dalla lista.