In un post precedente si spiega… Il suo interno è decorato con tre affreschi; quello sull’altare rappresenta la Sacra Famiglia, mentre sulla parete sinistra sono raffigurate le Anime Purganti con le braccia protese verso il cielo. L’attrazione principale è sulla parete destra, dove è raffigurato in primo piano un vescovo benedicente, Sant’Emidio con ai lati i Santi Pietro Martire di Angera e Antonio da Padova; alle loro spalle sono dipinte scene di terremoto con campanili ed edifici diroccati e cadenti sotto la spinta del sisma. Il simbolismo è legato alla figura di Sant’Emidio, già patrono di Arpino ed invocato contro i terremoti. Il sisma che il pittore ha inteso raffigurare è quello del 1654, quando crollò sia il campanile della chiesa di San Michele Arcangelo che il tetto della chiesa di Sant’Antonio, diroccò inoltre il quartiere di Civitavecchia e la Torre di Pizzo Falcone (il tutto descritto in una relazione che si conserva presso la biblioteca Barberiana di Roma, ma al di là di ogni interpretazione, le scene di terremoto, sono un segno iconografico teso al riconoscimento di S. Emidio Martire quale patrono della cittadina e invocato per scongiurare i terremoti).


