Sabato 4 settembre ad Arpino, alle 18.00, nel Salone di rappresentanza di Palazzo Boncompagni il locale Comitato APS della Società Dante Alighieri, con il contributo della Regione Lazio, chiude la lunga serie di iniziative promosse e sostenute dalla Sede centrale della Società Dante Alighieri con il patrocinio gratuito del Comune di Arpino, Provincia di Frosinone, Fondazione “U. Mastroianni” e XV Comunità Montana.
Due le importanti iniziative in calendario: la presentazione del volume “Riflessioni dantesche …e non solo” da parte del prof. Roberto Rea dell’Università degli Studi di Tor Vergata, dove insegna Filologia della Letteratura Italiana e Filologia dantesca, e l’esposizione delle opere dantesche dell’amanuense Giulietta Biagi
“Voglio innanzitutto ringraziare il prof. Roberto Rea per la sua gentilezza e disponibilità a chiudere le nostre iniziative programmate per il 700° anniversario della morte del Sommo Poeta, il socio Antonio Iacobelli che ancora una volta non ha voluto far mancare il suo tratto artistico con l’immagine riportata in copertina e raffigurante gli eterni amanti del V canto dell’Inferno, l’amanuense Giulietta Biagi, della quale ci ripromettiamo di allestire una mostra più ampia della sua arte. Dopo le iniziative regolarmente programmate e realizzate, dal 14 marzo abbiamo iniziato una lunga maratona di interviste e video che hanno coinvolto Studenti, Soci ed Amici che si sono voluti cimentare nell’interpretazione e lettura di versi danteschi. Ora il volume vuole essere il sigillo ai dieci mesi intensi per iniziative e valore comunicativo. Sempre nel rispetto delle norme vigenti anticovid-19 per l’incontro di sabato 4 settembre l’ingresso sarà libero fino ad esaurimento dei posti a sedere e sarà necessario presentare il green pass”.
Il Comitato intende ringraziare la ditta Global Work, la Sezione Arma Aeronautica di Arpino, l’ass. Pro loco, l’agenzia assicurativa Zurich di Arpino. Lo fa sapere il Prof. Enrico Quadrini – Presidente Comitato di Arpino APS della Società Dante Alighieri – Nella foto Enrico Quadrini e Alessandro Masi