125 chilometri all’andata. 125 chilometri al ritorno. In mezzo 40 euro di spese tra benzina e autostrada. Tutto per la seconda dose del vaccino. Che non c’è.
La disavventura è capitata a C.F., un 67enne arpinate. La racconta lui stesso mostrando uno dietro l’altro gli sms che il sistema regionale gli ha inviato in più occasioni al suo cellulare.
‘Per il primo vaccino è filato tutto liscio come l’olio. Lo avevo prenotato presso l’Ospedale dei Castelli, ad Ariccia e così il 13 maggio ho ricevuto il Pfizer senza problemi, così come mi era stato precedentemente comunicato con un messaggino sul mio telefonino. Poi – aggiunge l’uomo – ho atteso la comunicazione per il richiamo, che mi è arrivata puntuale fissando al 3 giugno la seconda dose. Tuttavia, come è capitato a tutti, i tempi per il richiamo si sono allungati di altre due settimane e così il sistema mi ha inviato l’sms con la variazione della data, cioè avrei fatto il secondo Pfizer il 17 giugno e non più il 3 giugno‘.
Fin qui tutto normale, poi però un messaggio di troppo. ‘Infatti – aggiunge il 67enne – con un nuovo sms mi è stato comunicato che il richiamo avrei potuto farlo il 3 giugno, cioè l’altro ieri, poco prima delle ore 15. E così giovedì insieme ad un familiare mi sono messo in macchina ed ho raggiunto la struttura sanitaria. Solo che qui il personale addetto alla ricezione e smistamento mi ha detto semplicemente che non ero in lista, che il mio nome non c’era sull’elenco dei prenotati. Ho pensato ad un errore ed ho chiesto spiegazioni mostrando il messaggio che avevo ricevuto – prosegue C.F. – ma mi è stato risposto che i messaggi non li mandano loro e che non potevano farci niente. Avendo fatto 125 chilometri e con la prospettiva di dover tornare – prosegue – ho insistito ma alla fine mi hanno detto che il vaccino non era disponibile. Un’ora di discussioni non è servita a nulla. Ho ripreso la macchina e sono tornato a casa. Adesso – conclude l’uomo – aspetterò il 17 giugno per tornare lì. Sempre che non arrivi un altro sms!’. (foto archivio)
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