Le immagini non sono molto rassicuranti. Proprio no. Arrivano dal centro storico, più esattamente da via del Duca, stradina che collega la cosidetta via vecchia con via Spaccamela, tra i quartieri Ponte e Colle. Il sito è privato con ‘risvolti’ pubblici. La segnalazione è di un residente, che lancia (anzi rilancia, essendo la questione di vecchia data) l’allarme sicurezza ed igiene pubblica.
È sotto gli occhi di tutti tutti. Si tratta di un antico lanificio, poi mulino, in totale abbandono che da anni va sgretolandosi giusto in centro paese. Paradossalmente l’edera che lo avvolge ormai quasi completamente lo sfalda e lo tiene in piedi. Tutt’intorno una jungla impenetrabile, pronta a divampare, dà ricetto a serpenti (vipere comprese), topi, istrici e quant’altro che sconfinano per strada ed in proprietà limitrofe. La rigogliosa vegetazione spontanea, che incombe su abitazioni e vicolo sottostanti, provoca caduta di legna secca e pietre, minacciando cavi elettrici ed illuminazione pubblica.
Ed ancora: Oltre al pericolo incendio va considerata l’altezza dell’immobile e quindi le eventuali conseguenze di crolli, già verificatisi, ma per ora e per fortuna solo all’interno della struttura (tetto e solai). A parte una radicale deforestazione durante il lockdown eseguita amichevolmente da un vicino preoccupato, neppure
un esposto con relativa sanzione è riuscito a far eseguire la dovuta bonifica e le periodiche manutenzioni.
Lo sguardo è rivolto al Comune ad alla sua inerzia. Come mai è consentita tale anarchia a discapito di eventi che potrebbero danneggiare gravemente persone e cose? Da dove arriva questa sorta di impunità/omertà che permette di ignorare specifiche Ordinanze Comunali?