Ore 21.30 circa di domenica 4 settembre 2022. Buio pesto sul malandato vialetto che porta al ‘cancello’ del Parco di Palazzo Sangermano, l’ex sede dei Padri Barnabiti. Deve esserci qualcosa di particolare in corso perchè è aperto, accessibile a tutti. Pare lo sia da diversi giorni. E notti. Ed invece non c’è nulla.
E’ lo stesso parco negli ultimi anni preso di mira almeno una mezza dozzina di volte da ignoti. Depredato e vandalizzato a ripetizione, usato solo da alcuni e in determinate circostanze. Ma chiuso alle famiglie. In perenne vendita, magari per evitare di sistemarlo, cioè con tanto di scusa per non sistemarlo. Con una frana a valle in zona R4 (la più temibile) sulla ‘faglia’ che arriva al parcheggio delle Volte. A proposito di dissesto idrogeologico e di asfalto! E c’è pure una segnaletica tutta da ridere e che da mesi nessuno sistema (il divieto di transito che precede il divieto di sosta).
Mai al centro di un serio progetto di recupero generale, nonostante la linea di comando (Comune – Provincia – Regione) e l’enorme potenziale, le caratteristiche storiche, architettoniche, affettive, naturalistiche (un quarto di secolo fa c’era un’iniziativa per l’orto botanico andata male). Ex casa comunale, sede di una fornitissima biblioteca finita nell’oblio, nella cosiddetta città della cultura. Ironia della sorte il Comune denunciò ignoti per uno dei tanti danneggiamenti recati alla struttura un paio di anni fa. E lo lasciano aperto! Di notte! La custodia a chi compete? E poi: è sicuro? Se si perchè non vale per tutti? C’è pure una questione formale da approfondire: carte, firme, timbri e autorizzazioni. Quindi responsabilità.
Insomma, il Parco torna quindi a disposizione. Di vandali, ladri e malintenzionati. Solenne fallimento dell’amministrazione Rea. Uno dei tanti.
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