Il ripensamento arriva dopo due settimane. Vittorio Sgarbi ha deciso di candidarsi a sindaco ad Arpino. Lo ha annunciato poco fa nei locali del Cavalier d’Arpino. A Sutri gli hanno sbarrato la strada verso il secondo mandato e così il Sottosegretario alla Cultura ripiega sulla città di Cicerone. Il suo vice sindaco, laddove vice sembra espressione molto riduttiva, sarà l’attuale vice Massimo Sera.
E così si chiude una telenovela iniziata quasi per caso a seguito di una visita occasionale che il consigliere regionale della Lombardia, assessore alla cultura a Viterbo e – come detto – sindaco uscente di Sutri, effettuò di rimbalzo ad Arpino qualche domenica fa durante le regionali.
La candidatura di Sgarbi – autorevolissimo esponente del Governo di Giorgia Meloni – pone anche una questione politica in un paese dove la politica è defunta da tempo, anche se all’occorrenza viene resuscitata. Se lo scenario prospettato verrà infatti confermato, i partiti del centrodestra ed i loro esponenti locali, invece di formare una coalizione come sarebbe stato naturale, si schiereranno in quattro liste diverse.
Fratelli d’Italia con Sgarbi, la Lega con Andrea Chietini, Forza Italia con Gianluca Quadrini che farà una lista propria (forse con punte dei cinquestelle) ed ex Udc con Niccolò Casinelli. Il fatto curioso è che praticamente tutti – tranne Forza Italia – sosterranno esponenti del Pd.
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