Quello che andava discusso in Consiglio comunale resta confinato sui social
Botta e risposta nel pomeriggio tra l’assessore alla pubblica istruzione Elisa Santopadre e la consigliera comunale di minoranza Luana Sofia. L’argomento della contesa feisbucchiana manco a dirlo è la vicenda del ragazzo disabile che resta al centro dello scontro politico ed amministrativo senza che, tuttavia, se ne intraveda con chiarezza la verità.
Una volta non era così. Una volta quando c’era un problema, anche meno delicato di questo, chi amministrava una comunità e chi controllava come la amministrava si affrontavano nella sede istituzionale del Consiglio. Magari aspramente, ma qualcosa di buono solitamente se ne ricavava. Ma le cose cambiano e il dibattito – il termine non è esattamente questo – si snocciola sui social prevaricando la funzione della massima assise cittadina, quella in cui tutti vogliono accomodarsi salvo poi ignorarne il ruolo. Come sta capitando in questa circostanza. Con il sindaco Luigi Germani che sta tollerando.
Non entriamo nel merito della questione. Ci limitiamo a registrare le varie posizioni, compresa quella dei genitori del giovane disabile, che pure qualche rilievo stanno muovendo. A loro prima di tutti e poi al paese va detta la verità, va spiegato che cosa è successo. Mercoledì l’argomento torna in Consiglio. C’è da augurarsi che venga esaminato. Non come l’ultima volta quando le assenze hanno determinato il rinvio della discussione. Perchè alla fine gira gira gli assenti hanno sempre torto.
Luciano Nicolò