COMUNE

Arce – Opposizione all’attacco: maggioranza in agonia

Il consiglio comunale del 7 agosto 2024 conferma ancora una volta l’incapacità amministrativa e politica della compagine che fa capo al Sindaco Luigi Germani.

Si apre così, dopo l’ultima seduta del mini consiglio comunale, una nota del gruppo consiliare Liberamente Per Arce. Gruppo che fa capo all’ex sindaco Roberto Simonelli e che conta sui consiglieri di minoranza Luana Sofia e Riccardo Corsetti.

In essa si aggiunge: La spaccatura interna alla maggioranza, vociferata e spesso percepita in questi anni, si è definitivamente palesata durante l’ultima seduta consiliare dove ben 2 assessori (Sisto Colantonio ed Elisa Santopadre, ndr) e un consigliere (Valeria Gemma, ndr) hanno disertato l’assise. Un consiglio, questo, particolarmente rilevante poiché tra i punti all’ordine del giorno vi era proprio l’assestamento di bilancio, e per tali deliberazioni la normativa esige un quorum più elevato. Nonostante ciò, e mancando l’intera minoranza (7 consiglieri in tutto), il consiglio comunale si è svolto non solo normalmente, ma si è votato pur non avendo il numero legale per farlo. Vorremmo ricordare quanto accaduto il 9 maggio 2016.

L’allora presidente del consiglio Avv. Sara Simone(foto), effettuato l’appello dei consiglieri comunali e avendo accertato insieme al Segretario Comunale la mancanza del numero legale, dichiarò nulla la seduta.
All’epoca parte dell’attuale maggioranza sedeva tra i banchi dell’opposizione, e nulla fu detto a riguardo. Il Sindaco Germani conosce benissimo il funzionamento del consiglio comunale, considerato che è primo cittadino da tempo immemore, così come lui stesso puntualmente ricorda ai suoi concittadini.
Inoltre, deve rammentarsi che secondo la giurisprudenza (v. del C.d.S. n. 8823 del 22.10.2007, TAR Calabria – RC – n. 709 del 18.12.2013 e l’ordinanza del TAR Liguria n. 239 del 9.07.2014) “il calcolo della maggioranza assoluta nei collegi formati da un numero dispari di membri implica pacificamente che la “metà più uno” sia data dal numero che, raddoppiato, supera il totale dei componenti almeno per un’unità.”

Quindi la conclusione: Le scusanti accampate dal Sindaco sulle assenze dei predetti consiglieri di maggioranza appaiono quindi risibili se non addirittura farsesche, volte solo a mantenere in vita un’amministrazione agonizzante già dalla sua elezione. Il dubbio è: “come mai servono le dimissioni di sette consiglieri per mandare a casa un’amministrazione quando, a questo punto, ne potrebbero bastare solo sei?”.