L’Università di Cambridge arriva a Fregellae, per il Parco archeologico è tempo di una nuova primavera. Dopo l’accreditamento nell’Organizzazione Museale Regionale, il sito archeologico della frazione di Isoletta è pronto a ripartire con una nuova fase di ricerche e di studi. Nei giorni scorsi, grazie all’interessamento del Direttore scientifico Marco Germani, già Direttore del Museo di Aquino, e del Commissario Straordinario di Arce, Gerardo Ippolito, è stato possibile ospitare un qualificato team di ricerca, impegnato in un progetto di prospezioni geofisiche finalizzate ad individuare eventuali realtà archeologiche ancora sconosciute. Il piano di ricerca è stato reso possibile con l’accordo dell’Università di Cambridge, di cui è referente il professor Alessandro Launaro, e dell’Università di Ghent con il dottor LievenVerdonck.
«Sono indagini geofisiche – ha spiegato il Direttore Marco Germani – per la copertura delle aree del Parco non ancora oggetto di scavo, eseguite grazie a speciali apparecchiature. Il georadar, giunto direttamente dal Belgio, – ha spiegato ancora Germani – è stato collegato ad un quad per essere trasportato in tutte le aree del Parco non ancora indagate. Grazie alle onde elettromagnetiche diffuse nel suolo sarà possibile realizzare una “mappa di anomalie” che consentirà di ipotizzare eventuali presenze archeologiche senza dover ricorrere ai tradizionali scavi in profondità».
Nelle prossime settimane saranno disponibili i primi dati ottenuti dalle prospezioni e sulla base dei risultati si valuteranno i successivi interventi. Oltre alle nuove indagini, nei prossimi mesi sono previste azioni di restauro e consolidamento di alcuni dei tappeti musivi del Parco. C’è da dire che le indagini sono state possibili grazie ad una intensa azione di pulizia straordinaria dell’area messa in atto con la collaborazione dell’Ufficio tecnico del Comune di Arce dopo un lungo periodo di inattività dovuto alle restrizioni anti Covid. L’obiettivo dell’ente di via Milite Ignoto è quello di ridare lustro ad una realtà archeologica di importanza mondiale e sopratutto rendere il sito nuovamente fruibile.