I bonus per l’edilizia devono essere prolungati sino al 2025. È la richiesta inviata dal Sindaco di Arce Luigi Germani ai Ministri dell’Infrastrutture, delle Finanze e della Transizione Ecologica. Raccogliendo l’iniziativa proposta dall’Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) il primo cittadino di Arce ha preso carta e penna per invitare il Governo a non limitarsi a prorogare l’estensione dei vari Ecobonus, Bonus Facciate, Ristrutturazioni e 110% ai soli condomini, ma di prevederla per tutti gli immobili come è stato finora.
«Il modello attuale – scrive Germani – con le ultime semplificazioni introdotte, sta dando buoni risultati. Mentre siamo in attesa di rafforzare gli uffici tecnici comunali come era stato previsto, gli Enti stanno facendo tutto il possibile per promuovere tra i cittadini l’uso dei bonus che devono essere prolungati al 2025. I “ritorni”, con emersione del sommerso e imposte pagate, danno efficaci risultati. Ma soprattutto il patrimonio ne ha benefici importanti. Ridurre consumi energetici, emissioni e dare strutture sismiche efficaci al Paese, certificate e sicure, è decisivo. Non ritengo sufficiente – aggiunge ancora il Sindaco nella nota – la proroga annunciata per i condomini. Sarebbe auspicabile, invece, non escludere le unifamiliari, che si tradurrebbe nell’escludere proprio i centri, specie nelle aree a rischio sismico e nelle aree montane dove invece vanno investite le risorse. Gli indicatori ci dicono che tutti i bonus, compresi quelli per gli interventi antisismici e per le facciate, stanno determinando un aumento del Pil riscontrando anche l’apprezzamento delle famiglie, dalle associazioni di categoria e quelle che tutelano l’ambiente. Per questo, unitamente all’Uncem, chiediamo al Governo e al Parlamento di prorogare gli attuali bonus con efficacia e guardando a come è fatto il Paese. Rafforzare i bonus – ha concluso Germani – permette di rigenerare i patrimoni immobiliari dei nostri paesi, trasformandoli, e generando lavoro. Spero che non si perda questa importante occasione che può essere sfruttata anche dagli stessi enti locali».