di Luciano Nicolò
Luigi Germani, inossidabile sindaco di Arce, non ha fatto in tempo a smaltire la delusione per il pronosticato suo successo alle provinciali che già deve fare, anzi rifare, i conti con le fibrillazioni interne alla sua maggioranza.
Ce ne siamo già occupati nel recente passato evidenziando la scollatura tra esponenti dello stesso esecutivo. La situazione non è affatto migliorata, tanto è vero che grazie ad un’interrogazione presentata in consiglio comunale lo scorso 27 dicembre, la consigliera di mino(maggio)ranza Luana Sofia, quasi maliziosamente ha messo il dito nella piaga cercando di capire come mai la delibera di giunta circa il trasferimento di una dipendente comunale da un servizio all’altro, seppur all’apparenza giustificato, non è stata votata nè dalla potente assessora Sara Petrucci nè dal collega Alessandro Proia.
Pare che quel giorno la prima fosse indisponibile, mentre il secondo era al lavoro. Ma questo conta poco perchè con disarmante schiettezza sia Petrucci e Proia hanno espresso chiaro e tondo la loro contrarietà al provvedimento poi adottato con un 3 su 5 dal sindaco Luigi Germani, dal vice Sisto Colantonio e dall’assessora Elisa Santopadre.
Tradotto: la giunta resta spaccata. E non è nemmeno un caso limitato a quella particolare delibera, visto che in almeno un’altra occasione lo spartito suonato è stato lo stesso. E allora sembra tanto di leggere tra le righe che ognuno si vota le sue delibere. In mezzo c’è il primo cittadino che dall’alto della sua esperienza – accumulata anche nel settore dimissioni – si barcamena tra una sponda e l’altra restando in perfetto equilibrio. Guai a cedere. Ecco perchè c’è chi sta alla finestra ed aspetta… mentre sullo sfondo si profilano le regionali. Altra carne al fuoco!