di Luciano Nicolò
Se Atene piange, Sparta non ride! Il proverbio o modo di dire si rifà alla guerra del Peloponneso di quasi 2.500 anni fa. Ma ad Arce appare molto attuale. Due fronti sono aperti. Uno in maggioranza da qualche mese, l’altro in minoranza è più recente.
Il primo ‘contrappone’ il vice sindaco Sisto Colantonio e l’assessore ai lavori pubblici Sara Petrucci.
Colantonio pare abbia il sostegno di un’assessore e un consigliere. La Petrucci di un assessore e tre consiglieri. Insomma, quest’ultima sarebbe ‘in vantaggio” per 5 a 3. In mezzo c’è il sindaco Luigi Germani che si è appena ripreso il Comune dopo la precedente crisi e da tempo indossa la divisa del pompiere gettando acqua sul fuoco.
Che poi cova sotto la cenere perchè Colantonio non dice quello che vuole (lavori pubblici?) e la Petrucci magari non lo vuole sapere. E così si va avanti con una ‘crisi’ al buio, nel senso che non si vede. Ma c’è.
Tanto è vero che quello che in paese si mormora da un bel pezzo lo ha raccontato in parte la consigliera di minoranza Luana Sofia che in quanto a schiettezza è tipo da podio. Magari esagera con il gioco delle parti, ma la ricostruzione social appare fondata.
Fin qui Atene. Poi c’è Sparta, cioè i consiglieri di opposizione Alfonso Rosanova e Bruna Gregori. Il primo candidato sindaco con la lista Buongiorno Arce, l’ex assessora dell’ex giunta Germani pure.
L’altra sera in Consiglio comunale la ‘spaccatura’ è diventata pubblica. Già era evidente con la nascita del gruppo primaverile fondato dalla Gregori che si è staccata così da Rosanova, poi è emersa chiaramente quando in aula si è discusso dell’aiuto ad una famiglia in difficoltà. Rosanova si è mostrato perplesso, la Gregori – appena entrata in Azione – invece ha sostenuto il sostegno. Rosanova ha chiarito ma se n’è andato. Pare non avesse un’espressione molto serena. La domanda alla fine è una sola: tutto questo incide sull’attività amministrativa? (foto di Roberto Bove)
