Notizie POLITICA REDAZIONALE

ANCHE A SORA C’E’ UNA QUESTIONE MORALE

C’è una questione di opportunità, una questione contabile, una questione politica. Potremmo dire, riunendole, che siamo di fronte a una questione morale.

Il “caso Gosaf”, che sta tenendo banco a Sora nelle ultime ore, scoperchia tutta una serie di situazioni, differenti l’una dall’altra, ma tutte egualmente importanti.

La prima. Colui che, nel marzo del 2013, fu nominato – con decreto del Sindaco Ernesto Tersigni – Presidente del Comitato di Valutazione del Comune di Sora, tale Prof.Ulderico Schimperna, è risultato essere – guarda un pò – prima membro del Cda Gosaf, poi Presidente del medesimo Cda, infine Amministratore Unico della società, dopo le note vicende giudiziarie che hanno aperto le porte del carcere al precedente Amministratore, Vincenzo Piccoli.

Il Sindaco, nella sua lunga nota di spiegazione ai cittadini, questo tasto non lo ha neppure sfiorato. Al contrario, tale medesimo argomento è stato uno dei noccioli sviscerati in conferenza stampa dai consiglieri comunali di opposizione: dalla ricostruzione fatta, è stato evidenziato come – senza nulla obiettare sulla persona e sulle capacità professionali del Prof.Schimperna – risulti ovvia una incompatibilità tra ruoli, riassumendosi in capo allo stesso soggetto, la figura di controllore (in quanto Presidente del Comitato di Valutazione) e controllato (in quanto Amministratore della Gosaf). Anche un bambino noterebbe la nota stonata. Un bambino sì, il Sindaco no.

La seconda questione, quella contabile. Facciamo due conti spicci: quale buon padre di famiglia potrebbe accettare di pagare un servizio più del doppio di quanto poi gli dovrebbe far guadagnare? Eh sì, perchè, a quanto sembra, a fronte di un versamento di oltre 60mila euro fatto dal Comune a Gosaf per supporto della società al recupero crediti, la Gosaf ne sia riuscita a recuperare solo 40mila, senza peraltro versali poi alle casse comunali. Sicchè, si potrebbe dire, che, in tasca ai cittadini sorani, ci sarebbe, al momento, una perdita di 100mila euro. Non stiamo poi ad approfondire come possa succedere che addirittura una password smarrita possa rappresentare un alibi, una giustificazione accettabile, per una mancata vigilanza da parte di chi avrebbe potuto e dovuto controllare i conti. 

Andiamo avanti: la questione politica. Oggi – e solo oggi – si scoprono certi ‘altarini’, che fanno spalancare gli occhi per lo stupore: come è possibile che colui che sarebbe poi diventato Amministratore Unico della Gosaf sia stato chiamato appena quattro mesi prima della stipula del contratto tra Comune e Gosaf stessa a dirigere l’organismo di controllo più alto dell’ente municipale? E quand’anche questa concomitanza fosse sfuggita per mera disattenzione (di chi l’ha compiuta e degli altri), come mai non è poi sopravvenuto un ravvedimento? Ma, soprattutto, perchè ci si è accorti di questa eventuale incongruenza molti  mesi dopo che è stata perpetrata? La denuncia arriva oggi (anche) da chi, ieri, faceva maggioranza con Tersigni e che, mentre queste cose succedevano, non si era accorto di nulla. Una colpa ieri o un merito oggi?

Ci viene il sospetto – e questo, ve lo assicuriamo, non vuole essere né un merito, né un vanto – che la pentola sia stata scoperchiata solo dopo che Soraweb si è occupata, alcuni giorni or sono, della faccenda dei lavoratori Gosaf “allocati” in Comune (leggi qui). Da quell’articolo, è nata una lettera degli Lsu al Sindaco, al Segretario Generale, all’Assessore al personale e, per conoscenza, alla Corte dei Conti e al Mef, in cui i Lavoratori socialmente utili chiedevano spiegazioni in merito, lamentando un possibile danno nei loro confronti. A tale richiesta, ha fatto seguito una risposta firmata dal Segretario Generale (che alleghiamo) il cui tono ha scatenato i maggiori e necessari approfondimenti, da parte dei consiglieri comunali di opposizione tutti, sul contratto stipulato tra Comune e Gosaf. E qui si è aperta la voragine. Diteci, ora, se non ce n’è abbastanza per parlare, anche a Sora, di una questione morale.

Risposta agli Lsu)