DIOCESI

L’AMMISSIONE AGLI ORDINI SACRI DI DANILO DI NARDI E CARLO DI SOTTO

La Basilica di Canneto nel pomeriggio di domenica 4 agosto ha ospitato l’emozionante cerimonia di Ammissione agli Ordini di due giovani, che hanno percorso proficuamente il primo tratto del loro cammino di discernimento vocazionale. Presieduta dal vescovo Gerardo Antonazzo, la celebrazione ha richiamato molti fedeli, oltre ai familiari ed agli amici di Danilo Di Nardi e Carlo Di Sotto, visibilmente emozionati e illuminati dalla volontà di donare la propria vita a Cristo e ai fratelli.

Nella sua omelia, il Vescovo si è rivolto in particolare ai due giovani seminaristi: «Carissimi Danilo e Carlo, la vita vera è come un tesoro nascosto: senza l’incontro con Cristo non comprendi né il senso vero né la giusta direzione della vita. Oggi siete dinanzi al Signore, sostenuti e consolati dalla speciale maternità della Vergine Bruna di Canneto, per chiedere di essere ammessi tra i candidati all’ordine del diaconato e del presbiterato. La Chiesa oggi riconosce e conferma la fondatezza della vostra chiamata e benedice il vostro proposito. Dopo i primi anni di impegnativo e saggio discernimento vocazionale, desiderate consegnare la vostra vita totalmente nelle mani del Signore Gesù, perché nei prossimi tempi della vostra formazione possiate lasciarvi da Lui plasmare e a Lui conformare come suoi servi. Carlo e Danilo, la scelta verso la quale vi orientate con l’eccomi che tra poco pronuncerete nella sincerità del cuore, si misura anche con la sublime espressione dell’apostolo Paolo: “Cristo è tutto e in tutti” (II Lettura). Se Cristo sarà tutto in voi, allora sarà anche in tutti! Se sarà il tutto della vostra vita, Lui sarà tutta la vostra vita, l’unica ragione al di sopra delle vostre umane ragioni, e oltre ogni umano ragionamento. Con il Rito di ammissione – ha continuato il Vescovo – sarete rivestiti di un segno esteriore, l’abito talare. Accogliete pertanto l’invito dell’apostolo: “Vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato” (Col 3,9-10). Svestirsi dell’uomo vecchio è un’operazione spirituale complessa, per nulla scontata. Rivestire l’uomo nuovo è la vera sfida che oggi dichiarate di accogliere esprimendo il vostro eccomi».

Dopo l’omelia il rito della presentazione dei candidati che con fermezza hanno risposto il loro “Sì, lo voglio” alle domande del Vescovo, seguito dalla suggestiva vestizione con l’abito talare e la cotta, presentate davanti all’altare dalle madri dei due giovani. Per Carlo e Danilo l’augurio e la preghiera per questo loro cammino.

Alessandro Rea