Dallo scorso mese di dicembre si sono “prosciugate” le fonti alternative che da qualche anno distribuivano acqua l’acqua potabile dalle “casette” in legno ubicate in vari comuni del comprensorio. La ditta che ha in appalto il servizio ha fatto sapere che le ragioni del disservizio sono soprattutto il consistente aumento dei costi di gestione (materie prime, carburanti …) e i mancati rinnovi delle convenzioni con alcuni Comuni. Senza entrare nel merito ricordiamo che lo spirito di questa lodevole iniziativa era un “Aiuto sociale” (acqua potabile a basso costo per le fasce meno abbienti) e un “Aiuto ambientale” (consistente riduzione delle bottiglie di plastica). A questo punto appare auspicabile una iniziativa delle amministrazioni comunali interessate. Non mancano perplessità anche economiche sui costi che la gente sopporta. Ad esempio a Perugia ad oggi costa ancora 5 centesimi per 1 litro e mezzo, sia per l’acqua naturale che per quella frizzante. Da noi costa (anzi, costava) 6 centesimi l’acqua naturale e 7 centesimi quella frizzante per 1 litro.
I PRESUPPOSTI GIURIDICI
Ricordiamo che tale iniziativa era nata qualche anno fa grazie ad una direttiva del parlamento Europeo. Ecco alcuni stralci anche delle leggi Regionali e disposizioni Comunali in merito: Le Regioni al fine di ridurre l’utilizzo delle bottiglie di plastica monouso e l’inquinamento ambientale generato dalla produzione di plastica e dal trasporto dell’acqua per consumo alimentare, promuovono l’installazione di erogatori di acqua pubblica… Le presenti disposizioni sono dettate nel rispetto della direttiva 5 giugno 2019, n. 2019/904/UE del Parlamento europeo e del Consiglio sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente …
LA GESTIONE DEL SERVIZIO
La Regioni, gli enti regionali e gli enti del servizio sanitario regionale, compatibilmente con le esigenze sanitarie in materia di tutela della salute, installano … erogatori di acqua alla spina stipulando apposita convenzione con i gestori del servizio idrico integrato … Analogamente dispongono, per le rispettive sedi, i Comuni e gli altri enti pubblici interessati… I Comuni promuovono, altresì, al fine della installazione nei rispettivi territori delle casette dell’acqua, ogni iniziativa finalizzata a determinare le condizioni per pervenire alla stipula della relativa convenzione con i gestori del servizio idrico integrato … mediante affidamento con procedure ad evidenza pubblica, anche provvedendo alla individuazione di aree pubbliche per la loro ubicazione.
LE CONVENZIONI
La convenzione ovvero gli atti di gara disciplinano la costruzione, gestione e manutenzione delle casette dell’acqua e degli erogatori di acqua alla spina. Ecco tutte le modalità di regolazione del servizio delle casette dell’acqua. 1. La convenzione o gli atti di gara disciplinano in particolare:
a) il numero di impianti da installare;
b) il loro posizionamento che, per le casette dell’acqua, deve essere facilmente raggiungibile, visibile dai cittadini e servito di parcheggio d’auto;
c) l’eventuale quota di compartecipazione al costo di installazione da parte del Comune o dell’Ente pubblico interessato;
d) le modalità di gestione, manutenzione degli impianti e il controllo della qualità dell’acqua e di utilizzo dell’area in concessione;
e) l’eventuale tariffa o costo a carico dell’utente;
f) le modalità di partecipazione di altri Enti;
g) le iniziative di informazione per gli utenti;
h) le modalità con le quali informare, nei pressi della casetta dell’acqua e nel sito web del Comune, sui termini del servizio, sugli interventi di manutenzione, controlli e analisi eseguite per garantire i requisiti per le acque destinate al consumo umano.