Il 22 marzo, da 30 anni, si celebra la Giornata mondiale dell’acqua (World Water Day), ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 prevista all’interno delle direttive dell’Agenda 21, risultato della conferenza di Rio, con eventi in tutto il pianeti volti a sensibilizzare governi e società civile sull’importanza dell’oro blu. Il tema di quest’anno è il legame tra acqua e cambiamenti climatici. L‘obiettivo della giornata è sensibilizzare Istituzioni mondiali e opinione pubblica sull’importanza di ridurre lo spreco di acqua e di assumere comportamenti volti a contrastare il cambiamento climatico. “Le acque sotterranee sono invisibili, ma il loro impatto è visibile ovunque. Lontano dalla vista, sotto i nostri piedi, le acque sotterranee sono un tesoro nascosto che arricchisce le nostre vite. […] Con il peggioramento del cambiamento climatico, le acque sotterranee diventeranno sempre più critiche. Dobbiamo lavorare insieme per gestire in modo sostenibile questa preziosa risorsa” (worldwaterday.org).
Con la Giornata mondiale dell’Acqua, si puntano i riflettori su sfide, strategie e buone pratiche per il corretto sfruttamento di questa risorsa essenziale alla vita. L’Italia, sta sempre più acquistando consapevolezza su questi aspetti, ma resta ancora oggi il fanalino di coda tra i Paesi Europei. I dati diffusi dall’Istat in occasione della Giornata rilevano un consumo pro capite di acqua potabile troppo elevato, pari a 220 litri per abitante al giorno nei comuni capoluogo e nelle città metropolitane, mentre la media europea è di circa 165 litri.
Fonte: rinnovabili.it