“Ma questi, sono del mestiere?”. Ci vorrebbe Checco Zalone per capire cosa cavolo stia combinando Acea Ato 5 a Alvito, dove l’acqua manca ormai da due giorni.
Ieri, causa un guasto improvviso alle condotte, tutto il paese è rimasto all’asciutto già a partire dalle 15, fino a sera, quando l’acqua è tornata per una mezz’oretta e poi di nuovo nulla fino al mattino successivo, quando l’acqua sarebbe dovuta tornare – stando alla turnazione imposta dal gestore – alle 6.30. Invece ‘nisba’, una seconda giornata con i rubinetti al secco.
Stando a quanto è stato spiegato al Comune, nel pomeriggio di ieri, Acea ha comunicato che c’era un guasto sulla linea principale e che avrebbero dovuto effettuare una riparazione con il ritorno alla regolare erogazione dell’acqua previsto per il tardo pomeriggio – “salvo imprevisti”, formula che Acea utilizza ad ogni comunicato, tirandosela forse un po’ addosso -. Fatta la riparazione, l’acqua è tornata, ma neanche mezzora dopo è andata via di nuovo. Il guasto deve essersi… riguastato.
Tutta la notte senza acqua e quindi questa mattina nuova nota di avviso al Comune, quasi fotocopia di quella del giorno precedente: “a causa di un guasto improvviso (!) sulla condotta adduttrice di via Fossa Maiura si sta verificando una sospensione del flusso idrico”. L’acqua tornerà forse “nel tardo pomeriggio”. Quando saranno superate le 24 ore di interruzione del servizio.
Va detto che, negli ultimi tempi, i problemi di approvvigionamento idrico nel comune di Alvito si sono fatti molto più insistenti. Rispetto ad alcuni anni fa, la situazione è notevolmente peggiorata. Le turnazioni notturne fino ad alcuni anni addietro non erano necessari se non ad agosto, mentre ora l’acqua viene sistematicamente tolta la notte anche a Natale.
Il metodo di gestione scelto da Acea Ato 5, che preferisce non dedicare specifici tecnici ad ogni territorio, ma utilizza tutti indiscriminatamente su tutti i comuni (come se un povero cristo catapultato da Pastena sulle montagne della Valcomino conosca la zona e sappia dove mettere le mani!). In Acea sono ostinatamente convinti che in Ciociaria possa essere applicato lo stesso metodo di gestione che vale su Roma, dove almeno si sa quali siano e dove passino le tubazioni idriche. Qui, invece, è una caccia al tesoro: spesso non ci sono mappe della rete e si cercano le perdite come i rabdomanti cercano la vena per scavare i fossi: se non siamo alle forcelle di legno poco ci manca.
L’idea generale che si è fatto il cittadino medio è che ogni nuova squadra inviata a risolvere un problema, dovendo mettere mano a valvole, pressioni e ripartizioni, finisca solo per incasinare rete vetusta (vecchia di 50/60 anni in molti casi), per buona parte marcia, che disperde l’80% dell’acqua che riceve, e che, in passato, era tenuta a regime solo grazie ad un alchemico equilibrio tra mezze saracinesche girate e ripartitori tarati come bilancini di spacciatori. Ecco che – come successo ieri – dopo una riparazione si presenta puntualmente un altro guasto. Ma questi – a ridirla con Zalone – sono del mestiere?
Ercole Pappalardo
AGGIORNAMENTO
Finalmente, nel pomeriggio di ieri (dopo oltre 24 ore di disservizio) è stato riparato il secondo guasto – registrato in meno di due ore – sulla linea adduttrice di località Fossa Maiura e ripristinato il flusso idrico che ha impiegato, però, alcune ore per tornare alla normalità. Oltre a tantissima aria che ha fatto girare a vuoto i contatori (aria che gli utenti pagheranno mediamente 3 euro a metrocubo) alcuni cittadini hanno segnalato che dai rubinetti sono fuoriusciti granelli di terriccio e acqua giallognola, dovuti – probabilmente e in assenza di pressione nella rete -, a piccole infiltrazioni da qualche crepa dell’acquedotto.
Acea Ato 5, su richiesta del Comune, ha fatto intervenire, nella tarda mattinata di ieri, un’autobotte di acqua potabile che è servita essenzialmente per riempire le autoclavi di bar e ristoranti e delle scuole – evitandone così la chiusura -. L’automezzo ha poi sostato fino a tarda sera in piazza, nonostante il ripristino del flusso idrico: non si sa mai!
E.P.