Ricorre domani, 21 aprile, il centenario della scomparsa del filologo e storico Domenico Santoro, figlio illustre della città di Alvito. Dopo aver compiuto gli studi nel liceo Tulliano di Arpino, si iscrisse all’Università di Pisa. Durante il periodo pisano si recava settimanalmente a Siena, dove si era trasferito lo zio don Antonio Santoro, che gli aveva fornito la prima istruzione in Alvito. Durante una di queste visite a Siena scoprì nella biblioteca comunale un trattato inedito e sconosciuto attribuito al suo conterraneo Mario Equicola, umanista del XVI secolo che aveva trascorso gran parte della vita a Mantova. Fu insegnante negli istituti tecnici di Cagliari, Chieti, Caserta e Sassari, concludendo la sua carriera in quello di Foggia, dove fu anche preside dal 1913 alla morte. Accanto agli studi di storia e di filologia, Santoro si dedicò alla poesia, in lingua italiana e in dialetto alvitano.
Il programma delle manifestazioni della giornata di domani prevede alle ore 10 il ritrovo presso Palazzo Santoro, l’abitazione natia in Corso Silvio Castrucci 123, i saluti delle istituzioni, alla presenza delle scuole e l’inaugurazione della targa commemorativa. Alle ore 10.30 sarà inaugurata la mostra dei cimeli del professor Domenico Santoro, presso la Scuola elementare, a cui seguirà la visita didattica dell’esposizione.
Nel pomeriggio, alle ore 16, la cerimonia presso la Sala consiliare di Palazzo Gallio per la donazione della Tesi di Laurea di Laura Bartolomeo Santoro “Tradizioni popolari di Alvito in Valle di Comino”, 1954-1955.