Meno arroganza, più umiltà ma soprattutto investimenti per creare sviluppo. E’ questa la ricetta di Alberto La Rocca, presidente di Sora in Movimento, che, a seguito delle polemiche scatenatesi tra maggioranza e opposizione durante il consiglio comunale “al vetriolo” del 3 dicembre, interviene non per gettare sale sulle ferite ma per avanzare delle interessanti proposte sul cantiere dell’ex Tomassi, “una cicatrice al cuore di Sora”.
L’area, come noto ormai un cantiere fermo e abbandonato da oltre 10 anni, è divenuta ricettacolo per tossici e spacciatori, rifugio per senza tetto e, purtroppo, anche teatro di tragici eventi. Il degrado riguarda l’intera zona con altre strutture come l’ex ospedale, di cui alcune ali sono fatiscenti, l’ex deposito Cotral, il mattatoio, per non parlare di cantieri privati, anch’essi abbandonati o peggio occupati abusivamente, come quello ubicato in via Ferri, con tutta l’indignazione degli esasperati residenti.
“L’amministrazione comunale – ha affermato La Rocca – ha il dovere di trovare una soluzione, e ha l’obbligo di cercarla indirizzando gli scarsi fondi in questa direzione magari sacrificando, se necessario, anche altre seppur valide voci di spesa come l’Estate Sorana, che certamente solleva per brevi momenti il bassissimo morale dei cittadini, ma che pure porta via risorse.
La viabilità, l’urbanistica, molto hanno risentito del “bubbone” chiamato Serapide e a tal proposito sarebbe opportuno censire i cantieri privati e le strutture insistenti sull’area, individuando le volumetrie in gioco e le destinazioni urbanistiche autorizzate negli anni addietro”.
La Rocca propone, quindi, di ridisegnare un nuovo assetto, attraverso uno studio organico che coinvolga pubblico e privato e che stabilisca, se necessario, anche nuove destinazioni urbanistiche, pur di rendere più fruibile l’intera area, anche con agevolazioni fiscali che consentano un piano d’interventi organico di risanamento che includa il completamento dei marciapiedi, la realizzazione di parcheggi, di spazi verdi per le famiglie, ecc. I privati devono essere invogliati, pur nel rispetto dei loro interessi, a partecipare ad un processo collettivo di ammodernamento e risanamento dell’intera area. “Condivido – continua La Rocca – la proposta avanzata dalla minoranza in merito alla riconversione dell’area in un polo scolastico universitario che darebbe prestigio alla città e, personalmente, ritengo anche che si possa riconvertire la parte residenziale e direzionale del Centro Serapide in edilizia agevolata, sfruttando le opportunità offerte dalle leggi sull’housing sociale e riprogrammando nuovi interventi a vantaggio delle strutture degradate attigue. Basti pensare all’enorme beneficio del riordino urbanistico e alle ricadute economiche e occupazionali che ne potrebbero derivare per capire l’importanza di perseguire tali sforzi”.
L’invito conclusivo del presidente La Rocca rivolto all’amministrazione comunale è quello di intavolare un dibattito serio e costruttivo, insieme con la minoranza, con Regione, Università, tecnici, privati, istituti finanziari che possano collaborare, coordinati da un vero assessore ai Lavori Pubblici che, purtroppo, a Sora manca da tre anni. “La progettualità è una cosa seria – conclude l’imprenditore – perchè le scelte che operiamo oggi sono la base per il futuro nostro e dei nostri figli. Dobbiamo essere attenti e lungimiranti ed avere a cuore non il benessere del singolo ma dell’intera collettività”.