Alberto La Rocca, presidente dell’associazione ‘Sora in Movimento’, interviene sulla questione delle affissioni durante la campagna elettorale.
“La campagna elettorale è appena iniziata e, anche se ci separano ancora tre settimane circa dalle consultazioni, la città appare già tappezzata di manifesti di propaganda come fosse l’ultimo giorno. È divenuta ormai una triste abitudine quella di assistere al sistematico imbrattamento di ogni superficie al di fuori dagli spazi autorizzati e prestabiliti dalla legge. Un vero e proprio far west delle affissioni che a volte, per la loro originale collocazione, arrivano perfino a strappare un amaro sorriso. E allora: muri, ponti, cavalcavia, cassonetti, lampioni, centraline elettriche e chi più ne ha più ne metta. Ecco l’articolata e fantasiosa geografia sorana delle affissioni elettorali, che naturalmente è arricchita da un incredibile aumento di rifiuti maleodoranti, causati dalle varie squadre di ‘volenterosi’ che strappano gli altri manifesti per apporvi sopra quelli per i quali sono pagati. Incredibile che, in un’era così tecnologicamente avanzata, ancora si creda che avere un manifesto in più del proprio concorrente politico significhi avere anche un voto in più.Come ho già affermato, questa è divenuta una triste abitudine: ciò non significa, tuttavia, che una Città come Sora possa assistere ad uno scempio come questo e non muovere un dito. Cosa ha fatto, allora, l’amministrazione comunale (che tanto dice di tenere al decoro urbano!) per arginare un simile deprecabile fenomeno?Nulla, se non la consueta assegnazione degli spazi pubblici preordinati. Non si è nemmeno pensato, tanto per fare un esempio, ad organizzare una riunione informale tra tutti i rappresentanti delle forze politiche in gioco, al fine di stilare una sorta di ‘gentlemen agreement’ che salvaguardasse l’immagine di Sora, limitasse le pubblicità elettorali negli spazi assegnati ed evitasse la nascita di montagne di rifiuti inquinanti. Debbo constatare, dunque, come agli interessi di Sora e del decoro pubblico sia stato palesemente anteposto il gioco elettorale. Un’amministrazione che si rispetti, invece, dovrebbe sempre avere come obiettivo principale la salvaguardia e la salute del territorio, a prescindere dal momento storico che si attraversa: esattamente l’opposto di quanto è invece avvenuto. Attendiamo, ora, l’innesco di un opportuno meccanismo di sanzioni che tuttavia sarebbe stato possibile evitare con un po’ di buon senso e spirito di prevenzione: qualità che, a quanto sembra, diventano sempre più rare”. Per contatti 392 1500841 Gabriele Savona