La Globo Banca Popolare del Frusinate Sora è tornata a lavoro dopo la battuta d’arresto vissuta sabato sera a Città di Castello contro una Gherardi Svi in ottima forma che ha sbagliato pochissimo ma soprattutto che non ha concesso nulla all’avversario di turno. Così Sora non è riuscita né a espugnare il PalaJoan, e né a continuare la sua striscia positiva.
Di questo ne abbiamo parlato con il Direttore Sportivo volsco, Alberico Vitullo che con obiettività ci ha raccontato che partita è stata quella giocata in Umbria, che cosa non ha funzionato e da dove ripartono Patriarca e compagni in vista del prossimo imminente impegno con Reggio Emilia, previsto per giovedì 1 novembre alle ore 18,00 al PalaGlobo “Luca Polsinelli”.
“È stata una partita per noi davvero brutta e per loro sicuramente bellissima. Città di Castello è una squadra che ha disputato tre gare in questo campionato dopo aver riposato al primo turno, e le ha vinte tutte con un 3-0 netto testimoniato da parziali alle volte imbarazzanti che la dicono davvero lunga sulle potenzialità della Gherardi: una squadra che ha in questo momento molte certezze e poche incertezze.
Castello è una squadra molto pragmatica che sbaglia pochissimo e che ci ha messo subito sotto pressione in battuta. Noi siamo stati poco lucidi nel fondamentale della ricezione tranne che con Romiti, il quale da una parte è stato evitato opportunamente e dall’altra ha disputato una buona gara da ex”.“In questo 0-3 ci sono molti meriti del sestetto di coach Radici più che demeriti di quello di mister Ricci. Poi è chiaro che nel nostro gioco qualcosa non ha funzionato e questo qualcosa ha dato il via a una crescita esponenziale nel corso della gara a quello di Rosalba e compagni. Il break che abbiamo subito al primo set, quando eravamo in vantaggio per 1-4 e pensavamo di poter vivere una partita diversa dal solito e poi invece è arrivato il contro break di 10-1 che ha portato il punteggio sull’11-5, ha fatto incanalare il match su un binario opposto a quello che si presupponeva dopo i primi scambi”.
“Sicuramente questa poteva essere per noi una gara importante ma in fin dei conti è solo la quarta di campionato e soprattutto credo che perdere a Città di Castello ci può stare per via della conformazione tecnica della squadra. Ci aspettavamo sicuramente qualcosa di più e ci dispiace tantissimo per i sostenitori che sono arrivati a Città di Castello per assistere a tutt’altro spettacolo. Da quando sono a Sora, cioè da 4 anni, non avevo mai visto cento persone venire in trasferta a inneggiare e a sostenere i proprio beniamini, ed è anche per questo che la sconfitta ci secca, ma il capitano ha promesso loro che la Globo si rifarà subito, già nel match di giovedì contro Reggio Emilia, quindi mi auguro che siano tutti di nuovo sugli spalti a cantare per noi”.
“I ragazzi lunedì mattina sono tornati in palestra pesi e poi nel pomeriggio c’è stata la seduta tecnica, prima però abbiamo fatto una chiacchierata tutti insieme atleti e staff tecnico, per esaminare appunto le cose che non sono andate sabato sera. Diciamo che il tema centrale, quello sul quale ci siamo soffermati di più, e che può sembrare un luogo comune, è stato il concetto basilare che dalle grandi sconfitte verranno fuori delle grandi vittorie. Quindi, tutto quello che di male c’è stato a Città di Castello non dobbiamo dimenticarcelo ma farlo nostro affinché possa esserci da sprono per le prossime partite. Questo sport e questo campionato sono bellissimi perché ci danno subito la possibilità di rifarci e la nostra occasione è proprio a breve, cioè giovedì con Reggio Emilia. Anche il Volley Tricolore sarà una squadra ostica soprattutto ora che ha recuperato Biribanti e il suo straniero Andrii Diachkov, e arriverà al PalaGlobo affamata di punti. Essendo Sora una squadra vista da tutti i tecnici come la favorita del campionato, dobbiamo iniziare a pensare che chi gioca contro di noi ci mette sempre quella percentuale in più per fare bella figura e per cercare il colpaccio contro quella che tutti definiscono come la favorita del campionato il quale, come abbiamo visto, è sicuramente lungo e difficile”.